L'attaccante sta provando a rilanciarsi a Udine: "Non sono andato via dall'Atalanta perché ho litigato con Gasperini. Roma? Chiedo scusa"
Nicolò Zaniolo è ripartito dall'Udinese, o almeno ci sta provando. L'ex talento delle giovanili dell'Inter sta cercando di rilanciarsi dopo essere passato da una squadra all'altra senza lasciare il segno. Soprattutto per colpa sua. "Mi sono rifatto la vita. Non avevo neppure vent'anni e sono stato catapultato dentro qualcosa più grande di me. Non era facile reggere le pressioni, ma in fondo se gli errori commessi mi hanno portato a essere la persona che sono oggi, non ho rimpianti, va bene così. Voglio tornare a divertirmi giocando a calcio, tutta una parte che in questi anni mi è mancata. Poi il matrimonio, non il prossimo giugno, nel 2027. Vogliamo fare le cose con calma perché abbiamo deciso così", ha detto il 26enne attaccante al Corsport.
A proposito di nuova vita, come va a Udine? "Qui sto molto bene, abbiamo trovato subito una stabilità con la mia compagna e mio figlio. Viviamo vicino al centro, è tutto molto piccolo e comodo e quindi sono felice. C'è tutto per fare bene, la società ti dimostra che è con te e ti mette nelle condizioni di rendere al meglio. E poi l'Udinese ha una squadra importante: ci possiamo divertire ed essere la sorpresa del campionato. Sono diverso, sono una persona matura che sa quello che vuole e che può dare. Ci sto mettendo tutto me stesso con la massima umiltà e penso che seguendo l’allenatore, fidatevi, bravissimo, potremo fare bene".
Da qui potrebbe partire la rincorsa alla Nazionale: "Ho visto Italia-Israele in tv e ho tifato come qualsiasi italiano. Anche se è chiaro che la Nazionale è il sogno di ogni giocatore e quindi anche il mio. Gattuso non l'ho sentito, ma ho letto e ascoltato le sue parole. Quando parla di porte aperte a tutti mi fa piacere, sono contento, se uno lo merita sul campo è giusto che vada in Nazionale".
Spazio al passato, partendo dall'Atalanta, la sua squadra precedente "Via da Bergamo perché ho discusso con Gasperini? Falsissimo. Abbiamo avuto un rapporto normale e di stima, è uno dei più forti allenatori in circolazione. Sono andato via perché volevo più minutaggio e essere parte integrante di una squadra. A gennaio l'Atalanta era prima e avevo davanti Lookman, De Ketelaere, Retegui e quindi lo spazio era ridotto. Gasperini è formidabile, Runjaic ha una cultura del lavoro che me lo ricorda molto, sono focalizzati totalmente su questo".
Prima, la Fiorentina: "Non sono rimasto a Firenze per volontà della Viola? Non proprio. Si era creato un ambiente per cui, anche per colpe mie, le cose non sono andate. Non ho fatto bene, ho accettato e compreso la decisione".
Capitolo Roma: "La sfrenata esultanza con l'Atalanta contro la Roma è stata una reazione dovuta al momento che stavo attraversando: giocavo poco, quel goal per me era una liberazione, tornando indietro non esulterei più così. Chiedo scusa a chi si è sentito offeso".
E il brutto episodio del Viola Park con i ragazzi della Roma Primavera? "Non è servito scusarmi, è stato tutto ingigantito e le autorità hanno accertato quello che era successo".
Su Mourinho: "E' l'allenatore con cui ho giocato più partite. Abbiamo un rapporto bellissimo, il mister è il calcio. Ogni tanto lo sento e mi dà dei consigli".
Poi Zaniolo si lasci andare ad alcune smentite sul suo extra campo: "Ero andato da una persona, vicino a La Spezia, per farmi togliere il malocchio dopo i due infortuni? Falsissimo, non credo a queste cose. Ho lasciato la casa di Totti dove vivevo in affitto perché secondo lui portava sfortuna? Cazzata enorme. Totti è un idolo, una leggenda, il simbolo di Roma. Non parlo più con Gianluca Mancini? Altra bugia. Abbiamo un grande rapporto, magari c'è stata qualche scaramuccia in campo, ma siamo grandi amici".