Il lungo viaggio dei blucerchiati da Castellammare di Stabia a Genova passando per Milano
Un rientro complicato quello della Sampdoria dopo la clamorosa retrocessione in Serie C. I blucerchiati di Evani non sono andati oltre il pareggio sul campo della Juve Stabia e la contemporanea vttoria della Salernitana sul campo del Cittadella ha fatto diventare realtà l'incubo di migliaia di tifosi.
La Sampdoria ha lasciato lo stadio "Menti" di Castellammare di Stabia in pullman dopo la mezzanotte per far defluire i tifosi arrivati in Campania per sostenere la squadra nel tentativo di centrare la salvezza in Serie B o almeno i play-out. Dopo il triplice fischio dell'arbitro Colombo dal settore ospiti sono partiti i cori contro i giocatori allenati da Evani, che hanno concluso una stagione piena di errori e passi falsi.
La squadra ha fatto rientro a Genova all'alba passando da Milano per evitare i problemi di ordine pubblico e il rischio che i tifosi arrabbiati li attendessero all'aeroporto del capoluogo ligure. La disgrazia della Samp è stata commentata anche dai vertici delle istituzioni sportive come il presidente della FIGC Gabriele Gravina che si è espresso così a margine di un evento Special Olympics: "Una perdita incredibile per il calcio di Serie A e B: "Nell'arco di due anni, una società così storica, credo che apra una ferita nel racconto dei valori del nostro sport. Ma le leggi del calcio sono queste, non sempre è tutto scontato. Dispiace ma siamo convinti che una società così blasonata avrà modo di poter risalire in tempi molto rapidi".
"La retrocessione maturata ieri rappresenta uno dei momenti più dolorosi e significativi nella storia dell'U.C. Sampdoria. Un epilogo amaro che impone un'assunzione di responsabilità piena, collettiva e non differibile. Nel corso della stagione la proprietà ha sostenuto il progetto con investimenti significativi tanto sul piano organizzativo quanto su quello tecnico, puntando in ogni ambito su professionisti di primo livello, con l'ambizione di riportare la Sampdoria ai vertici. Questo, tuttavia, non è bastato. La stagione è stata segnata da scelte non all'altezza, da errori e da dinamiche che non siamo riusciti a correggere in tempo utile. Il primo pensiero va ai nostri tifosi. A chi, in casa e in trasferta, ha continuato a sostenere questi colori con passione e appartenenza. Deluderli è ciò che fa più male. A loro vanno le nostre scuse più sincere". Così la Sampdoria con un comunicato all'indomani della clamorosa retrocessione in Serie C. "Sappiamo che le parole non colmano la distanza con le aspettative, ma rappresentano il primo passo verso un impegno rinnovato. L'U.C. Sampdoria ha una storia e un'identità che la proprietà, la dirigenza e la squadra sono chiamati a rispettare e a proteggere. Ora è tempo di riflettere con lucidità, di riorganizzarsi con rigore e di lavorare con ancora maggiore determinazione per restituire al club la dignità che merita. Rialzarsi non sarà semplice. Ma è l'unica direzione possibile. Lo dobbiamo alla nostra storia, alla nostra città e a ogni persona che ama questa maglia", ha aggiunto la dirigenza.