L'INTERVISTA

Serie A, Spadafora: "No allo stop del campionato, su Juve-Napoli troppi errori"

Il ministro dello Sport: "Il caso Genoa obbliga tutti a una maggiore responsabilità: basta deroghe, ora rispetto rigoroso della bolla"

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Il caso di Juventus-Napoli continua a far discutere i vertici del calcio italiano, che però da più parti continuano a ribadire che al momento nonostante la pandemia il campionato di Serie A non è a rischio. In attesa delle decisioni del giudice sportivo, che ha chiesto un supplemento di indagini e quindi non deciderà oggi, della non-partita dello Stadium ha parlato il ministro dello Sport Spadafora: "Non è stato un grande spettacolo - ha detto in un'intervista al Corriere della Sera - Non si deve fare confusione nell’interpretazione dei protocolli, che sono chiari e stabiliscono responsabilità precise".

"La clausola che concede all’autorità sanitaria il potere di veto è così sin dal primo momento - ha spiegato Spadafora - Quanto avvenuto con il Genoa ha creato un precedente che obbliga tutti a una maggiore responsabilità. Finora il protocollo è stato preso un po’ alla leggera, molte squadre non hanno fatto la bolla dopo aver trovato un positivo. Ora è necessaria una stretta generale, tornando a un rigoroso e puntuale rispetto di quanto era previsto e validato. È cambiato il contesto, dobbiamo tutti prenderne atto".

Spadafora ribadisce poi che lo sport decide in piena autonomia: "C’è un lato di sicurezza sanitaria, dove a decidere è lo Stato nelle sue diverse articolazioni, e in questo senso l’ultima parola spetta alle Asl. Vale per le scuole, le fabbriche, gli uffici e vale anche per lo sport. Questo è un punto fermo che non va messo in discussione, soprattutto in un momento in cui le curve destano preoccupazione. Dal lato sportivo invece le decisioni sono pienamente autonome, in questo caso spettano a Lega Serie A e Figc: non può il governo stabilire se dare o meno penalità alle squadre in tema di classifica o di risultato. Mai mi permetterei di interferire su questo piano".

Per il ministro dello Sport dunque il protocollo è chiaro e va seguito scrupolosamente: "Io direi che è necessario tornare al rispetto rigoroso del protocollo, a partire dall’obbligo di bolla all’interno dei centri sportivi quando emerge un singolo positivo, senza deroghe di nessun tipo. Se il protocollo è stato rispettato il rischio è lo stesso con due o con dieci positivi". 

Blocco del campionato? "Lavoriamo tutti affinché questo non avvenga. Ma ci tengo a una precisazione: nessuno di noi fa la stessa vita di un anno fa, nessuno fa le stesse cose. L’idea di tenere il campionato con lo stesso format, le coppe, l’Europeo, gli impegni in Nazionale come se nulla fosse accaduto è forse troppo ottimistica. Occorre definire delle priorità, alla terza giornata non è comprensibile sentire che ci sono problemi per i recuperi. Consiglio di ragionare anche su scenari diversi, perché non sappiamo cosa succederà, e se si pensa a playoff e playout sarebbe meglio deciderlo presto, a campionato appena iniziato". 

Infine una battuta sul suo tweet da tifoso del Napoli che gira in rete: "Non mi imbarazza in nessun modo, tutti hanno una squadra del cuore. Tra l’altro sono anche noti i rapporti, diciamo con un eufemismo non idilliaci, che intercorrono con il presidente De Laurentiis".

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