QUELLI CHE TORNANO

Serie A, quelli che tornano: da Chiellini a Ribery

Nel nuovo anno saranno tanti i giocatori a rientrare dagli infortuni: Koulibaly, Pavoletti e tanti altri

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Prima o poi, sono destinati a tornare. Parliamo degli infortunati di lungo corso, quelli che possono trasformarsi in vecchi-nuovi acquisti per le squadre che li hanno persi a inizio stagione. E se per Zaniolo, Demiral, Kuamè e Ferrari, tutti operati ai crociati, il campionato è già ai titoli di coda, sono tanti i giocatori pronti a rientrare nei prossimi mesi. 

Il Cagliari ha già avuto a disposizione il portiere Cragno, operato alla spalla destra questa estate e convocato nel match di Coppa Italia contro l’Inter, che, a sua volta, sta per riabbracciare D’Ambrosio, out per un problema muscolare accusato in allenamento dopo la pausa natalizia. A fine mese torneranno in campo anche Koulibaly e Mertens, due pezzi da 90 del Napoli di Gattuso, fermati da problemi muscolari, su cui puntare per risalire la classifica, e nello stesso periodo è atteso il ritorno pure dei due granata: Ansaldi, out per una distrazione al polpaccio, e Baselli, infortunatosi al ginocchio in allenamento prima di Natale. A inizio febbraio sarà il turno di Biglia, ai box da inizio anno per una lesione al bicipite femorale subita in allenamento, ma è a marzo che sono previsti tre ritorni eccellenti: quello dello juventino Chiellini, operatosi a fine agosto al crociato del ginocchio destro, lesionato in allenamento, del viola Ribery, infortunatosi ai legamenti della caviglia destra nel match contro il Lecce, e del cagliaritano Pavoletti, anche lui bloccato da fine agosto dalla lesione del crociato del ginocchio sinistro, nella gara d’esordio contro il Brescia. Oltre a Chiellini, Sarri potrà contare anche su Khedira, tornato a correre pochi giorni fa, dopo l’intervento in artroscopia al ginocchio sinistro. Senza le adeguate garanzie di recupero fisico, però, il tedesco potrebbe rischiare il taglio dalla lista Champions e la cessione a fine stagione, nonostante un contratto fino al 2021. Ma questa è un’altra storia.  

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