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Milan, settebrutto difensivo. L'Inter si arrende... a Conte

Promossi e bocciati della 32esima giornata di Serie A: al centro le due milanesi 

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Milan, settebrutto difensivo. L'Inter si arrende... a Conte - foto 1
© Getty Images

Una domenica che ha tenuto tutti con il fiato sospeso per il malore di Ndicka, con tanto di lieto fine e menzione speciale per il comportamento tenuto e la sensibilità dimostrata nell’occasione dai due allenatori De Rossi e Cioffi, da tutti i giocatori, dall’arbitro Pairetto e dal pubblico presente sugli spalti della Dacia Arena. Una domenica che lascia invariato il vantaggio di 14 punti dell’Inter sul Milan. Così, per cucirsi la seconda stella già lunedì 22 nel derby, i nerazzurri sono obbligati a vincere per festeggiare lo scudetto con cinque giornate di anticipo. Il 2-2 tra Inter e Cagliari chiude un weekend all’insegna dei pareggi: dall’Inter al Milan, dal Bologna alla Juventus con ancora da completare gli ultimi 18 minuti più recupero di Udinese-Roma (parziale di 1-1).

RISVEGLI E CERTEZZE - Con il pareggio di ieri sera l’Inter dice addio alla possibilità di raggiungere quota 103 e di strappare il record di punti (102) della Juventus di Conte 2013-14. Al massimo la squadra di Inzaghi può arrivare a 101. Nel sorprendente 2-2 con il Cagliari comunque due note liete per i nerazzurri, il ritorno al gol di Thuram e la conferma di Calhanoglu infallibile cecchino dal dischetto. Riecco Thuram a segno, dunque: dopo quasi due mesi a secco (ma solo 407 minuti di digiuno, considerati gli stop per guai fisici) l’attaccante francese, per l’occasione “orfano” del gemello Lautaro Martinez squalificato, è tornato al gol. E San Siro oltre al risveglio di Marcus celebra anche il filotto dal dischetto di Hakan Calhanoglu a segno su rigore per la 15esima volta di fila. Raggiunto l’ex amico Ibrahimovic, adesso il turco in Serie A ha davanti solo Pazzini (16 rigori consecutivi trasformati). A quota 17 rigori tirati in carriera in campionato con zero errori ci sono nel Dopoguerra soltanto Diego Tristan (Liga spagnola) e Fabinho (Ligue 1 francese).

SETTEBRUTTO ROSSONERO - Il 3-3 in casa del Sassuolo sottolinea una volta di più la fragilità difensiva del Milan edizione 2023-24. Per la settima volta infatti la squadra di Pioli incassa in stagione tre o più gol in una partita. In campionato si registrano il 5-1 nel derby d’andata, il 3-2 in casa dell’Atalanta, il 4-2 a Monza e appunto il pareggio di ieri; in Europa ko per 3-0 in casa del Psg e l’1-3 a San Siro contro il Borussia Dortmund in Champions League e il 3-2 nel ritorno a Rennes in EuroLeague. Sempre a proposito di difesa, sono solo 15 su 45 le partite in cui il Milan ha mantenuto la porta inviolata (il famigerato clean sheet) con un trend però negativo nell’anno nuovo: 6 su 21 nel 2024 a fronte del 9 su 24 nel 2023.

OCCHIALI BOLOGNESI - Una volta lo 0-0 si definiva “risultato ad occhiali”. Ed è curioso che il Bologna, una delle squadre che gioca meglio in Serie A, detenga il primato di 0-0 in campionato. Sono ben cinque: a ritroso prima di quello casalingo contro il Monza c’erano stati quelli a Frosinone, a Monza, in casa con il Napoli e a Verona. Di più: 0-0 era finita anche ai supplementari la sfida nei quarti di coppa Italia a Firenze vinta poi ai rigori dalla Fiorentina.

DIGIUNO GRANATA - Sul colpo di testa a lato di Lazaro nell’ultima giocata del derby si è infranto il sogno di una vittoria granata che manca da nove anni. Nel frattempo si aggiorna il vergognoso bilancio nelle stracittadine della presidenza Cairo: 30 partite, 23 sconfitte, 6 pareggi e 1 vittoria. Unica nota lieta: il Toro non ha preso gol nel derby dopo 27 partite e 16 anni. L’ultima volta che la Juve (allora guidata da Ranieri) non era andata a segno contro il Torino era il 26 febbraio 2008: 0-0, Novellino in panchina e Sereni tra i pali. Volendo il tifoso granata si può consolare. Volendo. Anche no.

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