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Pioli senza Ibra e Rebic si affida a Giroud, Inzaghi in formazione tipo, Vlahovic pronto a guidare l’assalto alla Champions
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Il piatto forte… all’antipasto. Alle 18 sul palco di San Siro Inter e Milan si esibiscono in un derby che può già essere decisivo per lo scudetto e fondamentale per la corsa Champions. Inzaghi, che prima della stracittadina di andata era a -7 dal Diavolo, con una vittoria può volare a +7 (con una partita in meno) sui rossoneri, che sono invece costretti a vincere per restare agganciati al treno scudetto e respingere l’assalto al secondo posto del Napoli, che con Osimhen dal 1’ scende in campo e Venezia, e quello alla zona Champions della nuova Juve di Vlahovic, pronto al debutto allo Stadium contro il Verona.
Proprio dal ko nella gara di andata contro l’Hellas è cominciata la rimonta dei bianconeri, a un solo punto dal quarto posto dell’Atalanta (che ha una gara in meno) impegnata contro il Cagliari, ma prima di valutare l’effetto Vlahovic sulla squadra di Allegri i riflettori, le luci di San Siro, saranno tutti per Dzeko e Lautaro, che calcerà ancora in caso di rigore nonostante l’errore dell’andata, e per Olivier Giroud, che in assenza di Ibra e Rebic guiderà l’attacco rossonero supportato da Leao e da un inedito Kessie nel ruolo di trequartista.
Per il centrocampista ivoriano, che potrebbe essere al suo ultimo derby, il doppio compito di agire da incursore e arginare Brozovic, primo motore della manovra nerazzurra. Come ha detto Pioli in conferenza, saranno decisivi i duelli, e oltre a quello in salsa azzurra tra Barella e Tonali uno dei più importanti potrebbe essere quello tra Theo, la cui assenza all’andata è pesata molto, e Dumfries, favorito su Darmian a destra proprio per contrastare gli inserimenti del francese.
“Favorito”, perché se Pioli come sempre deve fare i conti con assenze importanti (anche Tomori non è pronto per partire dal 1’), Inzaghi può contare su tutta la rosa ad eccezione di Correa e Gosens ed è un’ottima notizia in vista di un periodo denso di impegni (dopo il Milan ci saranno Roma, Napoli e Liverpool, quattro partite fondamentali in dodici giorni). "Sanchez mi ha detto che è al top", ha assicurato il tecnico nerazzurro, che però per affiancare Dzeko si affiderà ancora a Lautaro, rientrato prima dal Sudamerica e con un allenamento in più nelle gambe.
Sul palco di San Siro, sold out nei limiti consentiti, stanno per accendersi le luci sul derby scudetto: Inzaghi tenta la fuga decisiva, Pioli è all’ultima spiaggia, Spalletti e Allegri guardano interessati.