Buoni e Cattivi: Cristiano, si può dare di più

I premi di Juve-Roma affidati dal nostro Matteo Dotto

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PREMIO CAMPIONISSIMO D'INVERNO - Quattro anni e mezzo sulla panchina della Juventus, quattro scudetti... e mezzo. Più due finali di Champions, due rocambolesche rimonte sfiorate contro Bayern Monaco (2016) e Real Madrid (2018) e un altro ottavo pronto da giocare nell'anno dispari (quelli delle finali di Berlino 2015 e Cardiff 2017...). Massimiliano Allegri, insomma, va sempre al Max. E che il messaggio dell'allenatore arrivi diretto nella testa di tutti i suoi campioni te ne accorgi anche dal sacrificio che ci mettono i tre gioielli lì davanti: Mandzukic, Cristiano Ronaldo e Dybala che non solo segnano e creano, ma contrastano, recuperano palloni e danno una mano anche in difesa. Tutti e tre. Trio meraviglia, non solo in fase offensiva...

PREMIO ONORE DELLE ARMI
- Una sconfitta onorevolissima, per la Roma. Una sconfitta che rivaluta paradossalmente il tanto criticato Di Francesco. Con la Roma che dopo un primo tempo di sofferenza e nella totale emergenza infortuni ha sciorinato una ripresa di grande carattere e sostanza. E' vero, è mancato il gol. Ma raramente la Roma, dallo Stadium dove è sempre stata battuta, è uscita così a testa alta.

PREMIO MOSTRO... DI BRAVURA
- Quelli "belli" sono altri, e la tifoseria femminile bianconera ovviamente si inclina per Cr7 e Dybala. Marione Mandzukic non sarà un adone, ma è attaccante tremendamente efficace. Magari non segna 20/25 gol a stagione, ma le sue sono quasi sempre reti pesanti. Non a caso, in questo campionato ha "battezzato" in ordine decrescente Roma, Inter, Milan, Napoli (doppietta) e Lazio. Un pokerissimo di scalpi prestigiosi con le (teoriche) Grandi del nostro calcio. Con 8 centri e più di un girone ancora da giocare, il croato ha a portata di piede (o di testa) vari record: i 10 gol della sua prima stagione juventina e magari anche in i 18 firmati con il Bayern Monaco cinque anni fa in Bundesliga.

PREMIO RISCATTO
- Errori ed orrori di Roma-Genoa sono alle spalle. Robin Olsen nella notte dello Stadium è stato super. Si è arreso solo alla zuccata di Mandzukic, ha murato i vari tentativi di Cristiano Ronaldo, Alex Sandro con almeno 4 paratone. Per una notte, insomma, nessuno ha rimpianto Alisson.

PREMIO ERESIA - Non una partita da incorniciare, quella di Cristiano Ronaldo. Si fosse chiamato Mario Rossi avrebbe magari preso una sufficienza più o meno stiracchiata, essendo Cr7 prenderà anche qualche 7 in pagella. Diciamo che nello scalcinato campionato italiano di questi tempi, da un Fenomeno come lui, con 5 Palloni d'oro in bacheca, è lecito aspettarsi di meglio. Ok, 11 gol. Ma è pur sempre a -2 dal capocannoniere Piatek (un carneade fino a qualche settimana fa) che peraltro reclama anche la paternità dell'1-0 contro l'Atalanta. E su azione ha segnato due gol in meno del quasi 36enne Fabio Quagliarella e ha lo stesso score di Ciccio Caputo, un quasi esordiente in A (solo 13 partite prima di questa stagione per lui nella massima serie) che nel 2006-07, quando Ronaldo vinceva con lo United la sua prima Premier, giocava nel Noicattaro, in Eccellenza. Senza contare il non eccelso impatto in Champions: 1 gol e 1 espulsione il bilancio numerico della sua fase a gironi in maglia Juve. Insomma, proviamo a essere... eretici. Come cantavano Tozzi, Morandi e Ruggeri a Sanremo '87: Si può dare di più, caro Cristiano...
    

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