INTERNAZIONALE

Serie C, Silvio Berlusconi e il Monza sul New York Times

Il quotidiano americano analizza la svolta del club brianzolo grazie alla nuova proprietà. Con un sogno: la Serie A

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Il Monza è saldamente in testa al girone A di Serie C e punta con decisione alla promozione in Serie B, l'eco della nuova avventura calcistica di Silvio Berlusconi arriva anche negli Stati Uniti, sul New York Times. "A prima vista il cambiamento non è evidente" scrive Rory Smith, osservando la tranquillità del centro sportivo ma, sotto la pelle, "c'è stata una svolta epocale".

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Tutto questo è evidente dalle parole del ds Filippo Antonelli: "Prima per acquistare o vendere un giocatore dovevo chiamare quattro-cinque volte gli altri club, ora rispondono al primo squillo. Anzi, ora spesso sono loro a chiamare noi". Ripercorrendo i momenti del passaggio di proprietà del Monza, Antonelli ricorda che sapeva come ci fosse un nuovo acquirente nell'aria ma solo nel settembre 2018 fu avvisato che era Fininvest ad aver completato l'acquisizione del club. 

"Obiettivo ambizioso quello di Berlusconi: arrivare in Serie A nel 2021 e sfidare il Milan con un calcio pulito e bello" si legge sul quotidiano americano "Per fare questo ha messo persone fidate nei ruoli chiave: il fratello Paolo come presidente e Adriano Galliani come ad". L'acquisto del Monza è stato proprio un assist di Galliani: "Puro romanticismo, una decisione di cuore. Ho sempre detto di essere stato in prestito al Milan per 31 anni" aveva detto il dirigente nato proprio a Monza.

Il gennaio dello scorso anno il Monza ha effettuato una vera e propria rivoluzione sul mercato grazie alla nuova proprietà: "Abbiamo fatto una maratona ma alla velocità dei 100 metri. Lavorare con Galliani è come seguire un master di calcio. Ora molti calciatori che giocano anche in Serie superiori sono interessati a venire qui" ricorda Antonelli.

In panchina c'è Cristian Brocchi, un pupillo di Berlusconi, che ricambia il sentimento: "Devo la vita a lui e a Galliani. Ti fanno sentire speciale e apprezzato". Anche nelle piccole cose, come il posto auto designato a giocatori, dirigenti e staff tecnico. "Berlusconi mi chiama prima delle partite, gli piace conoscere lo stato della squadra, ha carisma e sa trovare le parole giuste" spiega l'allenatore.

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