INTER-SPEZIA 2-1

Serie A, Inter-Spezia 2-1: Hakimi e Lukaku non mollano il Milan 

Primo tempo deludente, poi la sblocca Hakimi e raddoppia Lukaku su rigore prima del gol di Piccoli allo scadere

di
  • A
  • A
  • A

Basta un'Inter a basso regime per continuare la serie di vittorie consecutive, che arriva così a sei. La sblocca Hakimi con una fuga sulla destra, la mette al sicuro uno spento Lukaku su rigore, non riescono a riaprirla i liguri che quasi allo scadere del recupero segnano con Piccoli, troppo tardi. Primo tempo da dimenticare per gli uomini di Conte, qualche lampo nella ripresa, soliti complimenti per lo Spezia. 

LA PARTITA
Ormai la caratteristica conclamata di questa Inter è la tendenza a dare il meglio di sè solamente nell'ultima mezz'ora di gioco. L'approccio morbido alla gara viene confermato anche in questa sfida interna con lo Spezia. Accelerazioni poche, blanda pressione sulla trequarti avversaria, accondiscendenza nei confronti di uno Spezia che notoriamente sta bene in campo e che prevedibilmente parte con un atteggiamento vigile. Spunti iniziali trascurabili, bella chiusura di Ismajli su Lukaku (quasi il difensore chiude lì la partita per la botta presa), uno slalom di Young sulla fascia sinistra (gran diagonale e gran parata di Provedel), una capocciata alta di Lautaro. Gioca passeggiando l'Inter, cerca Lukaku solo di tanto in tanto, si lascia vivere  per un pezzettone del primo tempo in cui l'unico che sembra avere la voglia addosso è Brozovic, anche troppa voglia e soprattutto qualche fallo di troppo. 

Allo Spezia non sembra quasi vero che le cose vadano così. Facile, quasi troppo. C'è tutto lo spazio per un giro palla basso ma preciso, con qualche uscita che rischia di dare fastidio pesante all'Inter, perché la caratteristica della squadra di Italiano è proprio questa: consapevole dei propri mezzi, quando è in fase di possesso riesce sempre a portare cinque o sei giocatori in zona d'attacco. Detto così sembra facile, ma dietro questo modo di essere c'è un lavoro infinito durante la settimana. C'è invece un eccesso di autostima dietro le mollezze di un'Inter che non fa succedere niente e che non alza il suo baricentro nemmeno quando allo scadere della mezz'ora dalla panchina di Conte comincia ad alzarsi qualche urlaccio

Lo Spezia sembra fatto apposta per mettere in difficoltà le grandi squadre. Non sorprende più la grande attenzione a ogni particolare che i liguri mostrano dentro il campo, ma quello che un po' stupisce è l'intercambiabilità dei giocatori in alcuni ruoli. A San Siro, Italiano non mette la solita squadra, eppure non sembra diversa da quella che ha affrontato le altre grandi del campionato. Invece Conte non può essere soddisfatto di quello che ha visto, non è possibile che in un tempo intero non ci sia stata una combinazione dignitosa. In apnea qualitativa, l'allenatore salentino toglie uno spentissimo Gagliardini e si affida per il secondo tempo all'estro di Stefano Sensi. 

In realtà poi Sensi c'entra poco con il gol che sblocca la partita, c'è solo la ricomparsa di un paio di soggetti completamente smarriti fino a poco prima. Certo, perché basta mezzo errore dello Spezia per dare una svolta decisa: squadra ligure sbilanciata in avanti, spazio vuoto sulla propria sinistra. Qui c'è la più classica delle ripartenze, palla a Lautaro nel cerchio di centrocampo, smistamento a occhi chiusi verso destra e galoppata di Hakimi con conclusione perfetta. Fino a questo momento la fotografia della partita interista è persino troppo banale e scontato: il massimo ottenuto con il minimo sforzo. Ma soprattutto, il vantaggio non cambia l'idea di gioco degli uomini di Conte, che anzi restano bassi ad aspettare, pronti a ripartire quando ce n'è la possibilità. 

Ma alla fine l'Inter la porta a casa. Come spesso accade, lo Spezia perde dopo l'ora di gioco quella brillantezza che gli consente di giocarsela alla pari con le grandi. Conte sfrutta i cambi qualitativi che ha a disposizione e per sistemare tutto ci si mette anche il caso, nel senso che Nzola si trova nella sua area a dare una mano e tocca proprio con la mano un cross di Sensi. L'arbitro Fabbri concede il rigore dopo l'intervento del Var, Lukaku lo trasforma con grande sicurezza e chiude una partita  assolutamente anonima lasciando il posto a Perisic. Qui lo Spezia si arrende e pensa solo a non farsi travolgere, l'Inter pensa già ai prossimi impegni e a Conte in fondo andrebbe anche bene così se non arrivasse a pochi secondi dalla fine il gol di Piccoli a rovinargli parzialmente il pomeriggio, soprattutto per la distrazione difensiva dei suoi che grida vendetta. 

LE PAGELLE 
Lukaku 
5 - Non sta attraversando il suo periodo migliore. Lo si era visto anche contro il Napoli. Quando sta così, è più facile da marcare e meno illuminante per chi gli gioca accanto. Si porta a casa un gol su rigore e questo va a suo merito, perché i rigori vanno segnati. 
Martinez 6,5 - Non si capisce bene cosa abbia che non va per tutto il primo tempo. E' vero che non ha grande collaborazione dal suo compagno d'attacco, è anche vero che il suo contributo fa fatica a essere notato anche dal punto di vista quantitativo. Però poi dal suo destro arriva l'assist per il gol di Hakimi e arrivano segnali di vero Lautaro. 
Young 6,5 - Gioca in punta di piedi e sfodera all'occorrenza un bagaglio tecnico di assoluta ricchezza. L'unico vero momento di pathos nel primo tempo è la sua giocata sulla fascia sinistra, con tiro finale di destro parato da Provedel. 
Brozovic 6,5 - Sarà anche un po' troppo irruento, ma in certi momenti soporiferi della squadra prova almeno a dare qualche scossa, a cambiare ritmo. Che poi a volte lo faccia commettendo dei falli è perdonabile, almeno ci dà dentro. 
Ismajli 6,5 - Il primo intervento su Lukaku è decisivo: gol quasi certo salvato. Rischia di finirla lì, invece si riprende e continua la sua partita di lotta spesso contro Lautaro. 
Terzi 6,5 - L'esperienza non gli manca ed è un bagaglio che gli consente di affrontare uno come Lukaku senza spaventarsi, almeno fino a quando non arriva il cartellino giallo. 
Gyasi 6,5 - L'uomo giusto al momento giusto. Un ragazzo che fa della quantità la sua forza, che corre come un pazzo da un'area all'altra, ma che quando è dalle parti del portiere avversario riesce a mantenere sempre la lucidità. 
Barella 5,5 - Soffre un po' più degli altri i compiti tattici precisi, il dover tenere una posizione geometricamente delimitata all'interno del campo. Meglio quando può lasciar andare l'istinto. 
Gagliardini 5 - Idee poco chiare per tutto il primo tempo, insolitamente anonimo forse anche a causa dell'ottima disposizione avversaria, non rientra dopo l'intervallo. 
Hakimi 6,5 - Un primo tempo spento e senza spunti, chiuso tra Mora e l'altro Bastoni, poi in apertura di ripresa gli capita di poter fare la cosa che sa fare meglio: attaccare lo spazio e giustiziare il portiere. 
Sensi 6,5- Lancia qualche segnale di netta ripresa dopo la lunghissima assenza e alcune sue giocate sono tra la perle di un pomeriggio grigiastro. 
Nzola 5 - Vittima della propria generosità, perché si trova a fare il difensore nella propria area quando gli sbatte la palla sul braccio per il rigore del 2-0. Partita di sacrificio totale, anche un po' frustrante. 
Piccoli 6,5 - Una manciata di minuti e un gol a San Siro. Il ragazzo ha talento e lo ha dimostrato subito. 

IL TABELLINO
INTER-SPEZIA 2-1
Inter
(3-5-2): Handanovic 6;  Skriniar 6, De Vrij 6,5, A. Bastoni 6; Hakimi 6,5 (34' st D'Ambrosio sv), Barella 5,5, Brozovic 6,5 (20' st Vidal 5,5), Gagliardini 5 (1' st Sensi 6,5), Young 6,5 (34' st Darmian sv); Lukaku 5 (34' st Perisic sv), Martinez 6,5. All.: Conte 6. A disp.: Padelli, Radu, Ranocchia, Kolarov, Eriksen, Pinamonti.
Spezia (4-3-3): Provedel 6; Vignali 6, Ismajli 6,5, Terzi 6,5, S. Bastoni 5,5; Deiola 6 (27' st Agudelo 6), Ricci 6,5, Mora 6 (27' st Maggiore 6); Acampora 6 (45' st Mastinu sv=, Nzola 5 (35' st Piccoli 6,5), Gyasi 6,5. (35' st Farias sv) All.: Italiano 6. A disp.: Krapikas, Estevez, Marchizza, Sala, Ferrer, Erlic, Agoumè, Bartolomei.
Arbitro: Fabbri
Marcatori: 6' st Hakimi (I), 26' st Lukaku rig. (I), 49' st Piccoli (S)
Ammoniti: Brozovic (I), Nzola, Terzi (S). Ammonito l'allenatore dell'Inter, Conte. 

LE STATISTICHE
Per la prima volta sotto la guida di Antonio Conte, l’Inter ha vinto quattro gare casalinghe di fila in Serie A.
L’Inter ha raccolto  18 punti nelle ultime sei giornate di Serie A (6 vittorie di fila), almeno quattro piú di qualsiasi altra squadra in campionato in questo periodo.
Achraf Hakimi é il piú giovane difensore a vantare almeno 4 gol nei top-5 campionati europei in corso.
Hakimi ha giá segnato 4 gol in questo campionato: ne mise a segno 5 in tutta la Bundesliga 2019/20 (33 presenze).
Nell'era dei 3 punti a vittoria Achraf Hakimi é il primo difensore dell'Inter a segnare almeno 4 gol nelle prime 13 presenze nella sua stagione d'esordio in Serie A.
Hakimi é il quinto marocchino della storia in grado di segnare almeno 4 gol in un singolo campionato di Serie A (Benatia, Kharja, El Kaddouri e Taarabt gli altri). Il record di gol per un marocchino in un singolo massimo campionato é 5.
Nono rigore calciato da Lukaku in Serie A e nono gol. 11 su 11 considerando tutte le competizioni da quando veste nerazzurro.
Lukaku é uno dei tre giocatori dei top-5 campionati europei che dall'inizio della scorsa stagione (2019/20) ha realizzato tutti i rigori calciati tra chi ne ha tirati almeno 9 (Veretout e Oyarzabal gli altri due).
Lukaku ha segnato il suo 147esimo gol in quella che é la sua 300esima presenza nei cinque maggiori campionati europei.
Tre assist per Lautaro Martinez in questo campionato: eguagliato il suo primato dello scorso torneo (3 assist in peró 35 presenze).
Da inizio dicembre lo Spezia ha raccolto un solo punto in Serie A: nessuna squadra ha fatto peggio nel periodo (uno anche il Torino).
Roberto Piccoli é il piú giovane marcatore di questa Serie A e l’unico nato dopo l’1/1/2001 ad aver segnato almeno un gol finora.     

  

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 comments