IL CASO

Video intimo rubato, la dipendente ascoltata dalla Procura in un luogo segreto 

Il procuratore Chinè incontrerà la vittima ma non solo: verrà ascoltata anche la Ceo giallorossa

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Video intimo rubato, la dipendente ascoltata dalla Procura in un luogo segreto  - foto 1
© Getty Images

In casa Roma continua a tenere banco il caso del video intimo rubato con protagonisti due dipendenti poi licenziati. La Figc ha aperto un'indagine, e quest'oggi sarà protagonista il procuratore capo Giuseppe Chinè: quest'ultimo incontrerà la 30enne coinvolta per fare chiarezza sull'accaduto. Sotto la lente d'ingrandimento il comportamento del calciatore della Primavera, il quale potrebbe aver violato il codice di Giustizia Sportiva. Esattamente quello che impone il rispetto dei principi di lealtà, correttezza e probità (articolo 4). Non è di competenza sportiva la faccenda riguardante il licenziamento della donna: se ne discuterà in altre sedi, con il club giallorosso che emesso un comunicato di fuoco nei giorni scorsi per difendersi dalle accuse.

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"Vogliono destabilizzarci, non c'è stata alcuna discriminazione" hanno tuonato i capitolini: per loro la dipendente, al pari del superiore, ha violato la policy di etica aziendale. In sostanza: niente sessismo, le polemiche non hanno motivo di esistere. La faccenda, scatenatasi lo scorso ottobre quando il filmato ha iniziato a circolare, ha portato la Procura ad agire: sono già in corso gli interrogatori e le acquisizioni degli atti. A proposito di interrogatori, scrive La Gazzetta dello Sport, oggi verrà ascoltata la ragazza in un luogo segreto: l'obiettivo è quello di proteggerne il più possibile l'identità, almeno al di fuori dei confini della realtà romana. Poi sarà il turno della Ceo giallorossa, Lina Souloukou e dell'avvocato della Roma Lorenzo Vitale. Roma che, ricordiamo, è anch'essa in ballo in sede di giustizia sportiva per responsabilità oggettiva (articolo 6).

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