Il tecnico giallorosso alla vigilia del match contro il Palermo: "De Rossi? Mi sento in colpa"
Alla vigilia del match contro il Palermo, sono due i temi principali affrontati da Spalletti: l'infortunio di De Rossi e il ruolo di Totti. "Mi sento addosso quello che è successo a Daniele - ha spiegato -. Devo fare mea-culpa, sono io che faccio le scelte". Sul capitano: "Sono convinto che lui possa dare un immenso aiuto sotto l’aspetto della qualità, lo deve fare da dentro il gruppo. Con il Palermo può essere titolare insieme a Dzeko".
Come si riparte dopo una partita come quella con il Real Madrid?
"Non bisogna tenere nascosto niente, bisogna portare tutto in superficie: su alcune cose abbiamo fatto bene, su altre dobbiamo migliorarci in fretta perché non le abbiamo fatte bene”.
Paulo Sousa sulla squalifica di Zarate. "Sapevo che avrebbe saltato la Roma".
"Lui mi sembra una bella persona, grande allenatore e grande campione. Proprio perché è stato un campione ha giocato in squadre importanti e ha vissuto periodi importanti, questo è il segno che se dice certe cose vuol dire che le sa. Io certe cose non le so e non le dico, se lui dice certe cose è perché le sa".
Infortunio di De Rossi.
"Mi sento addosso quello che è successo a Daniele, quando un giocatore esce dopo 10'. C'era da tenere in considerazione qualcosa e non l'ho tenuta. Devo fare mea-culpa, sono io che faccio le scelte".
Senza De Rossi più facile la difesa a quattro?
"Perdiamo un giocatore importante, ma abbiamo gli uomini per sostituirlo. Vainqueur ha fatto vedere che su di lui ci si può affidare. Da domani Strootman viene con noi, sta bene. C'è anche Keita".
La squadra è più avanti o indietro di quanto si aspettasse?
"Mi aspettavo di incidere di più sotto l’aspetto del contributo nervoso all'inizio, ci abbiamo messo qualche giorno per vedere meccanismi che funzionavano. Ci sono stati anche dubbi nelle partite vinte, abbiamo prestato il fianco alle avversarie. Sono abbastanza contento del lavoro della squadra, vedo che le situazioni stanno progredendo di giorno in giorno. Vedo tutti predisposti per migliorarsi ulteriormente, questo mi dà fiducia".
Pjanic ha deluso contro il Real Madrid.
"Ha una qualità immensa, è vero che è stato sotto il suo livello in questa partita. Il mio intento era tenere di più il possesso palla e una volta che è passato al Real ci siamo dovuti adeguare, scivolando da sinistra a destra tante volte. E' stato costretto a un lavoro che lo ha stancato. Può e deve fare di più".
Totti è entrato in campo troppo tardi?
I giocatori si scaldano a turno, io avevo detto di chiamarlo, lui non ha capito ed è tornato indietro allora sono andato a spiegarglielo io. Tutto normale”.
Dzeko come ha preso l’esclusione? Domani gioca? "Quando si fa questo lavoro qui, soprattutto quando sei una squadra come la Roma, purtroppo di gente ne rimane fuori, non è che io mi possa aspettare che ci rimangano benissimo, però devono essere dentro ad un comportamento professionale. Il fatto che loro ci rimangano male è un segnale per gli altri, mi fa piacere, se uno poi deve dare il suo contributo si fanno trovare pronti se hanno voglia di dimostrare. Questo discorso vale per lui e per tutti gli altri, ce n’erano molti in panchina. Può giocare Dzeko domani, come possono giocare altri, non è detto che uno escluda l’altro, è uno di quelli che può giocare".
Come stanno Castan e Iago Falque ultimamente poco impiegati?
"Iago sta facendo del lavoro supplementare, può giocare in diversi ruoli e lo tengo in considerazione. Leo si sta impegnando in maniera straordinaria, poteva andare via. Ha scelto di restare qui e lo valuto come un calciatore senza mettere occhio a quello che è successo in precedenza. Le mie scelte sono solo per il bene della Roma, che è la cosa più importante. Non ci siamo solo noi, ma anche quei 60.000 dell'altra sera, un patrimonio che ci dà sostegno e a cui dobbiamo essere devoti".