PARLA IL DS

Roma, Petrachi: "Persa un po' di umiltà, su di me tante calunnie"

Il ds giallorosso si sfoga in conferenza stampa: "Dzeko non si è mai lamentato e tra me e Fonseca è tutto ok, quante falsità..."

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Gianluca Petrachi parla della situazione della Roma e si sfoga in merito alle notizie circolate sui media in questo periodo di difficoltà per i giallorossi: "Questo è un momento difficile e ne sono consapevole  - ha detto il ds - Abbiamo smarrito forse un pochino di umiltà. La grande prestazione nel derby ci ha fatto volare troppo alti e ora dobbiamo metterci più sana cattiveria. Ci tengo però a puntualizzare alcuni aspetti che escono fuori da qualche settimana. A volte si scrivono cazzate e se non si ferma l'emorragia le fanno passare per vere. Dzeko non si è mai lamentato con me della qualità della rosa e io non sono mai stato messo sotto esame dalla nuova società. Fonseca? Non c'è nessun problema tra di noi".

Petrachi è un fiume in piena durante la conferenza di presentazione di Villar, Perez e Ibanez: "Ho sempre detto che quest'anno per la Roma era l'anno zero. Sono stato chiamato per risolvere dei problemi nati negli anni scorsi e con tanta voglia e umiltà mi sono calato nella parte. La Roma ha fatto una vera e propria rivoluzione: sono usciti 20 giocatori e ne sono stati presi 14. Non siamo una società che compra giocatori da 70 milioni, a quella cifra ne abbiamo presi 7. Qualcuno deve capire che serve pazienza e comprensione da parte di tutti. Qualcosa può venire bene, altre cose meno. Ma non accetto calunnie e falsità, che escono in maniera vigliacca. Forse sono scomodo, perché non rispondo ai messaggi e non faccio comunella con nessuno. Oggi sono la persona che volete attaccare (rivolto ai giornalisti presenti, ndr) ma cercherò di non essere spappolato. Cercherò di fare il bene della Roma con il massimo dell'impegno: ci riuscirò o non ci riuscirò non lo so, ma ce la sto mettendo tutta".

L'ex dirigente del Torino è tornato sull'intervallo della sfida col Sassuolo, durante il quale è intervenuto in prima persona nello spogliatoio visto il pesante 3-0 che stava incassando la Roma: "Dopo un 3-0 in 45 minuti mi è venuto spontaneo entrare dentro gli spogliatoi, dicendo che c'era da vergognarsi. Non vedevo la squadra che cinque giorni prima aveva messo sotto la Lazio. Dopo, con molta tranquillità, è entrato il mister per parlare del discorso tecnico-tattico. Io dopo aver detto quello che pensavo mi sono messo da parte, ascoltando la ramanzina di Fonseca alla squadra. Io sono spesso negli spogliatoi, trovo legittimo far sentire la mia voce. Ho detto alla squadra di vergognarsi. Ho tutto il diritto di dire quello che penso, sono il responsabile dell'area tecnica: lo farò sempre. Ma l'importante è che nella nostra struttura c'è tanta coesione. Nello spogliatoio l'allenatore ha il predominio, non ho prevaricato Fonseca ma quando vedo che le cose non vanno a livello comportamentale, che non c'e' cattiveria nei miei giocatori, allora non posso stare zitto".

Petrachi ha infine parlato dei nuovi acquisti: "A Perez ho detto subito che il suo atteggiamento non mi era piaciuto contro il Sassuolo. Serve uscire con la maglietta sudata, non basta essere forti tecnicamente. Ho voluto fargli capire subito cosa fosse la Roma. Credo in questi tre ragazzi, che possono essere il futuro di questa società. La sento mia questa squadra, nonostante voi vogliate già la mia testa. Ibanez? Non è corretto nei confronti del giocatore dire che è venuto a Roma per soldi, Sabatini ha detto un'inessattezza (il coordinatore dell'area tecnica del Bologna aveva dichiarato che la Roma ha avuto la meglio per questioni economiche, ndr). Prende lo stesso ingaggio che avrebbe preso a Bologna. Ibanez ha scelto la Roma perché è stato convinto dal progetto e da Fonseca".

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