ROMA

Roma, Pellegrini: "Il calcio riparta per le migliaia di persone che ci lavorano"

Il centrocampista giallorosso: "Bisogna evitare questo disastro economico"

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Ripartire, perché il calcio manca, ma anche per non fare affondare la nave. Lorenzo Pellegrini, centrocampista della Roma, ha le idee chiarissime e si sfoga attraverso il suo profilo twitter: "Non possiamo che augurarci che il campionato, in condizioni di sicurezza, riparta - scrive -: non solo per ragioni sportive ma anche per evitare conseguenze economiche disastrose per le migliaia di persone che lavorano nel mondo del calcio e per le loro famiglie".

E questo è in effetti un particolare che non può essere sottovalutato dal Governo nel momento in cui deciderà cosa fare della Serie A. L'indotto del pallone, oltre che garantire allo Stato oltre un miliardo l'anno in tasse, permette a circa 240mila persone di mantenersi e sopravvivere. Non solo i giocatori professionisti, ovviamente lautamente pagati, Ma quanti lavorano a vario titolo nel calcio. Dai dipendenti delle squadre fino ai giardinieri e magazzinieri, passando per gli steward allo stadio e così via. Un esercito silenzioso che sta soffrendo per lo stop al campionato e che, forse, non potrebbe reggere alla chiusura della Serie A. 

Per questo Pellegrini dice ancora: "Il nostro desiderio è tornare in campo... ci sono le condizioni per allenarsi in sicurezza all’interno dei centri sportivi e ci auguriamo di farlo prima possibile". Al momento la situazione è di grande stallo e si parla di un ritorno sui campi di allenamento il 18 maggio, ma tutto dipenderà dalle prossime settimane e dalla capacità che avremo di contenere il contagio. Quindi si tratta solamente di un'ipotesi che dovrà essere confermata dalla realtà. Mentre tutto è fermo e i conti continuano a non tornare.

 

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