L'INDAGINE

Plusvalenze, le carte della Figc: contestate operazioni per 60 milioni alla Juve, per 19 al Napoli

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Gli ispettori della Figc hanno chiuso le indagini sulle plusvalenze, ritenute false, di diversi club italiani dopo l'intervento in merito della Covisoc. Un'indagine esterna a quella della Procura, che lavora per falso in bilancio, ma che coinvolge gli stessi club. Stando a quanto rivelato da "La Stampa", sono diverse le operazioni contestate negli ultimi anni, per un totale di decine e decine di milioni di euro.

Vedi anche Caso plusvalenze: Juve e Napoli a rischio deferimento per illecito amministrativo juventus Caso plusvalenze: Juve e Napoli a rischio deferimento per illecito amministrativo In un fascicolo di 60 pagine si parla di "operazioni contraddistinte da una sistematica sopravvalutazione del corrispettivo di cessione dei diritti delle prestazioni dei calciatori e dell'altrettanta sistematica corrispondenza e conseguente sostanziale compensazione finanziaria tra i valori attribuiti dalle società ai diritti scambiati".

Tra i top club coinvolti ci sono Juventus e Napoli. Alla società bianconera vengono contestate 35 operazioni per un totale 60,3 milioni fittizi dal 2019 al 2021, che comprendono, tra gli altri, gli 8 milioni per Aké e i 20 milioni di Audero, mentre sono escluse le operazioni Arthur-Pjanic e Danilo-Cancelo.

Quanto al club azzurro, sono 19,3 i milioni contestati e relativi al trasferimento di Osimhen dal Lille per 71,2 milioni con l'inserimento di quattro contropartite tecniche (Karnezis più i primavera Liguori, Manzi e Palmieri): valori gonfiati per la Covisoc prima e per la Figc adesso. 

Ma nel mirino della Federcalcio ci sono anche Ferrero e Preziosi per Sampdoria e Genoa, oltre all'Empoli di Corsi. Tutti, stando all'attuale situazione, rischiano principalmente ammende o sanzioni amministrative, mentre qualche preoccupazione in più riguarda Pescara, Parma e Pisa, che avrebbero ottenuto in questo modo "illecito" i criteri di iscrizione ai campionati. In totale sono 11 i club a rischio deferimento: oltre ai già citati, si aggiungono Novara, Chievo e Pro Vercelli.

Anche i calciatori coinvolti, una sessantina, potrebbero venire ascoltati dagli inquirenti, per capire se avessero avuto loro stessi consapevolezza dei valori gonfiati.

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