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Ora o mai più: VAR a chiamata degli allenatori per un calcio più giusto

Le prime due giornate impongono una virata: che siano i tecnici a "correggere" gli arbitri

di Alberto Brandi
28 Ago 2023 - 16:54
 © Getty Images

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Tra penalty check, on field review, var, dogso e step on foot, l’unica parola che forse ci vorrebbe dopo le prime due giornate di campionato è semplice ed è in italiano: BASTA.
Basta con questi errori, questi disastri e non ci riferiamo solo al caso Iling-Ndoye. Basta con questa difformità di giudizio, basta con la differenza tra rigorini e rigoroni, con il “vado o non vado” al monitor e via così. Dall’introduzione del var, un bene per il calcio sgombriamo il campo da ogni dubbio, sono passati sei anni. Sei lunghissimi anni a cercare di sperimentare, migliorare e perfezionare un sistema tanto innovativo quanto difficile da maneggiare con cura raggiungendo quella perfezione alla quale la tecnologia dovrebbe avvicinarsi. Più passa il tempo e più diminuiscono le possibilità che l’obiettivo di un calcio più giusto, più equo, limitato negli errori possa essere perseguito.
Difficile, se non impossibile in Italia per la sua cultura calcistica, ottenere la soddisfazione di tutti, ma c’è un modo per fare un po’ di pulizia e chiarezza e scaricare parzialmente le responsabilità del gruppo arbitrale. E’ il var a chiamata. Che sia una volta nella partita, una volta per tempo, quello che sembrerà più giusto, bisogna dare agli allenatori la possibilità di chiedere una revisione degli episodi più dubbi.

Succedi in altri sport di squadra (pensiamo a basket e volley, all’NFL che ha introdotto l’instant video review nel 1986 perfezionandola alla fine dello scorso secolo) dove una delle competenze dei tecnici è anche quella di gestire questo tipo di chiamate. Non sarebbe un ribaltamento di fronte ma, torniamo al caso dello Stadium dell’ultima di campionato, la chiamata al var in caso di mancato intervento dell’arbitro sarebbe stata una prerogativa (e, ribadiamo, una responsabilità) di Thiago Motta. Pensate a quanto cambierebbero le valutazioni. L’allenatore passerebbe anche per uno stratega, l’arbitro un essere umano che può sbagliare. In un attimo metteremmo in un angolo retropensieri e macchinazioni.
Osservando gli svariati aggiustamenti al gioco del calcio (regola dei gol in trasferta, maxi recuperi ad esempio), l’introduzione del var a chiamata sarebbe semplice e indolore. Sappiamo che la Federazione sta studiando una sperimentazione, il Presidente Gravina ha fatto sapere alla FIFA che è disposto alla valutazione. Anche il Presidente della Lega Casini è in sintonia. Contiamo che, vista l’aria che tira, i tempi si accelerino.

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