Logo SportMediaset
In evidenza

Seguici anche su

VERSO NAPOLI-ATALANTA

Napoli, Spalletti: "Atalanta grande squadra, con la Lazio non abbiamo sbagliato niente"

Il tecnico alla vigilia del match con i bergamaschi: "Per dire di aver messo le mani sullo scudetto servono ancora tante partite di livello"

10 Mar 2023 - 15:43

Il Napoli di Luciano Spalletti si prepara ad affrontare l'Atalanta con l'obiettivo di ripartire in campionato dopo il ko subito contro la Lazio e, soprattutto, di preparare al meglio la gara di ritorno degli ottavi di Champions League contro l'Eintracht: "Sarà una gara importante, che noi affronteremo nella maniera corretta - le parole del tecnico in conferenza stampa -. Noi non dobbiamo reagire, si deve reagire quando si sbaglia, ma noi con la Lazio non abbiamo sbagliato niente sul piano dell'atteggiamento. Poi è chiaro che bisogna fare delle cose in maniera migliore ed è mancato il risultato".

Il discorso di Spalletti parte dalla gara d'andata, vinta in rimonta a Bergamo: "La mentalità si costruisce nel tempo, quella è stata una partita che ha rafforzato il concetto di calcio che volevamo fare, con un risultato strappato a fatica. Con l'Atalanta sono sempre grandissime sfide, il risultato finale te lo devi meritare per portarlo a casa. Loro sono una grande squadra, allenata da un grandissimo allenatore. Sono ormai tante stagioni che porta a casa un fatturato calcistico importante, sia per soldi sia per risultati. Poi ci sono le caratteristiche della squadra, che sono ben delineate e diverse dalle altre".

Su cosa attendersi dagli avversari il tecnico toscano sembra avere le idee chiare: "L'Atalanta gioca in maniera diversa. La Lazio gioca in un fazzoletto di campo, interpretando bene quando accorciare con la linea e quando scappare, ma usano la copertura degli spazi, il blocco squadra, mentre l'Atalanta ti dà spazi tra gli uomini, ti vengono addosso. Le distanze tra i reparti saranno più ampie, con la fisicità e la conoscenza del loro calcio spesso ti illudi di aver trovato tu gli spazi, invece poi ti ritrovi con l'uomo addosso e devi avere un ritmo superiore, un anticipo superiore, una qualità di gioco che ti fa fare la partita che vorresti".

Per dire di aver messo le mani sullo scudetto, secondo Spalletti, occorrerà ancora un po' di tempo: "Sarà possibile pensarlo solo quando non ci sarà un'altra squadra in condizione di prenderci. Dobbiamo fare ancora tante partite di livello, abbiamo visto quale qualità c'è in Italia, nonostante ciò che si dice nel confronto con le squadre europee. Questo la dice lunga sulle difficoltà nel portare a casa il risultato. Con la Lazio non abbiamo fatto niente di male per perderla, ma poi ti ritrovi senza punti. Io sono sicuro che non c'è da avere reazione perché la prestazione c'è stata, in maniera importante, ma avevamo davanti un'altra squadra che ha fatto cose importanti e che ha sfruttato un episodio a favore, come noi altre volte abbiamo fatto".

Un eventuale calo di motivazioni non sembra preoccuparlo: "Questi ragazzi non hanno bisogno di motivazione da parte mia, sono consapevoli del prestigio della maglia e della città. Le loro motivazioni, le più grandi, sono la città, il Napoli, il suo popolo e la sua storia. Se pensi a questo e non ad andare a cena fuori non c'è bisogno di motivazioni. Bisogna avere i pensieri giusti, occhi puntati sulle stelle, piedi per terra e si gioca".

La testa del tecnico resta dunque concentrata sul presente, senza fare troppi calcoli: "Si parla sempre di partite future, ma l'ho già detto tante volte che per noi non funziona così. Noi ne affrontiamo una per volta e l'attenzione è tutta alla partita con l'Atalanta. Non abbiamo la presunzione di poter gestire un campionato come se fosse una formalità o un intralcio ad altre gare più importanti, l'intralcio ora è solo l'Atalanta".

Si è poi parlato di alcuni singoli, come Simeone, convocato dalla nazionale argentina: "Stamattina gli brillavano gli occhi. Lui è uno di quelli veri, sanguigni, per i sudamericani è ancora più forte il legame con la nazionale e significa che anche in poche partite ha lanciato un messaggio indelebile per chi lo valuta. Lui non ha una prestazione in base al gettone che inserisci, lui la fa sempre allo stesso modo, forte, e tenta di dare l'aiuto maggiore possibile alla causa".

Chi invece sta trovando poco spazio è Ositgard: "È un professionista, un uomo eccezionale, poi è anche un buon calciatore, che sta prendendo conoscenza del nostro campionato e ha qualità ben delineate. In un calcio dove si gioca più sulle seconde palle e sulla costruzione lanciata è insuperabile, fortissimo, in un calcio dove si gioca su spazi più stretti ci sono delle cose che sta apprendendo e migliorando. Solo la qualità di due centrali perfetti come Kim e Rrahmani non gli ha concesso molto spazio".

Per rivedere Raspadori occorrerà ancora un po' di pazienza: "Va valutato. Sta lavorando benissimo, lavora in campo col pallone, ma non con la squadra, aspettiamo da un momento all'altro l'ok dei medici per poterlo utilizzare nelle esercitazioni".

Una riflessione anche su Mario Rui e Olivera: "Io parlo di chi c'è, Mario Rui è squalificato, Olivera contro la Lazio ha fatto una grande partita. No so se sono diversi, io so che due anni fa tutti contestavate Mario Rui, gli davate giudizi pessimi, mi fa piacere che ora gli diate la considerazione che merita. Se stava più attento a quella reazione lì l'avremmo avuto a disposizione, ora però giochiamo con chi c'è e si va a vincere con chi è disponibile. Mario Rui si accentra di più? Dipende dall'avversario, anche Di Lorenzo lo fa se affronti due attaccanti che stanno centrali e ti lasciano liberi i terzini, che possono stare più stretti e collaborare con i mediani. Quando invece gli attaccanti sono tre c'è un'ampiezza maggiore e sei costretto, come contro la Lazio, ad allargarli".

Infine si è parlato di Ndombele, Elmas e delle prese di posizione di Kvarastkhelia sulle proteste in Georgia: "Ndombele è forte, solo i risultati e le prestazioni di Zielinski e Anguissa in questo periodo non gli hanno permesso di giocare di più. Lui è un cubo che ha forza, tecnica, si scrolla di dosso le marcature... Quando l'ho messo dentro si è fatto trovare pronto per pezzi di partite. Elmas è fortissimo, uno come me lo vorrebbe sempre avere, poi è chiaro che può giocare di più o meno, ma bisogna sempre tenere presente le prestazioni precedenti. Kvara e le proteste? Si è schierato sui social in maniera importante, come una persona deve fare quando ritiene ci siano ingiustizie. È un voler scendere virtualmente in piazza anche lui. Noi lo abbiamo ritenuto giusto, crediamo vada applaudito più che per un un gol. Siamo contenti di avere un grandissimo calciatore che è anche un grandissimo uomo".

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri