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LA SVOLTA

Napoli, super-Insigne nel nome di Maradona

L'attaccante di Gattuso si tatua il volto di Diego sulla gamba e trascina gli azzurri come mai prima

08 Dic 2020 - 16:25

Lo scugnizzo è diventato grande e poco importa se nulla basterà a consolare il popolo di Napoli della perdita di Diego Maradona. Lui, Lorenzo Insigne, Maradona se lo è tatuato su una gamba e se lo porta addosso feticcio e punto di riferimento, idolo e ispirazione. Già, perché un Insigne così non si era davvero mai visto. Quattro gol e due assist in sette partite di campionato (tre saltate per infortunio) sono il dato più evidente di una crescita che è però ancora più larga e il cui merito non può che essere riconosciuto a Rino Gattuso.

Diciamo le cose come stanno: il genio e sregolatezza di Lorenzo il Magnifico non è mai troppo piaciuto a Napoli. Tra l'uomo simbolo della napoletaneità e la sua città ci sono state incomprensioni e distacchi, riavvicinamenti e nuove crisi. Fino a oggi, perché oggi nessuno, davvero nessuno, può respingere quel figlio di Napoli che si è preso il Napoli sulle spalle e lo sta traghettando verso una stagione che potrebbe diventare entusiasmante.

Insigne è cambiato - ed è qui che Gattuso è stato davvero importante -, ha messo da parte le incomprensioni con la sua Napoli e ha cominciato a essere quello che semplicemente è: un talento purissimo, uno dei molti eredi di Maradona appunto, e, oggi, anche un giocatore più maturo e consapevole. Uno che fa la differenza, per dirla in parole povere, che sa spaccare le partite, che le mette in discesa e che per la squadra si spende in ogni zona del campo come fosse un gregario. Ma un gregario con piedi raffinati.

Se il Napoli ha il miglior attacco del campionato, il merito è anche se non soprattutto suo. Se il Napoli ha imparato a essere equilibrato, il merito è anche alla sua predisposizione al sacrificio e alla fatica. E se il Napoli continua a essere una squadra esteticamente godibile, beh, va da sè che il talento di Insigne non possa che essere in questo senso irrinunciabile. Nell'anno dell'addio doloroso a Maradona, la città si sta aggrappando al suo scugnizzo. Perché mai come quest'anno Napoli ha bisogno di riconoscersi in un'identità precisa e strettamente legata al territorio. In Insigne, quindi, diventato capitano vero sotto ogni punto di vista. Sulla scia di Diego e dentro una traiettoria buona a rinverdire quei giorni di gloria.  

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