VERSO NAPOLI-BOLOGNA

Napoli, Spalletti: "La classifica ci tiene coi piedi per terra"

Il tecnico parla alla vigilia del match col Bologna: "Importante avere tante risorse in attacco, non fosse stato per Raspadori e Simeone..."

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Il Napoli di Luciano Spalletti si prepara ad affrontare il Bologna con l'obiettivo di rafforzare il primato in Serie A, dopo aver centrato gli ottavi di Champions League con due turni d'anticipo. Rientrato Osimhen, il tecnico toscano dovrà gestire al meglio i suoi attaccanti: "È importante avere queste risorse, specialmente in alcune posizioni - ha detto in conferenza stampa -. Se non avessimo avuto Raspadori e Simeone sarebbe stata dura vincere tutte queste gare. Ora di volta in volta si valuterà. Il Bologna? Ogni gara è un viaggio verso l'ignoto, la bravura sta nel renderlo più prevedibile. In campionato sono tutte lì, la classifica ci tiene coi piedi per terra".

La squadra di Thiago Motta dovrà fare a meno di Arnautovic: "Hanno una grande rosa, con tanti calciatori davanti. Hanno Barrow, Zirkzee che viene dal Bayern... Sono giocatori forti, sarà una partita che avrà le sue difficoltà, dovremo andargli a prendere palla alti e tenerla lassù. Anche oggi c'è stato un bellissimo allenamento, le gambe stanno bene, i ragazi hanno recuperato e c'è voglia di rifare le stesse cose, sarà una gara difficile, ma ce la possiamo fare".

Sulla formazione preferisce non sbottonarsi troppo: "In questo momento Zanoli non può fare il Di Lorenzo, ma in altre situazioni c'è la possibilità di cambiare, perché magari i giocatori si equivalgono per forza ed esperienza e se ne tiene conto senza fare troppi calcoli, bensì guardando l'atteggiamento corretto. Voi (giornalisti, ndr) siete in difficoltà nell'indovinare la formazione, ma loro sono una risorsa per me, se vedete tutti gli allenatori cambiano sempre i tre davanti, tranne quelli che hanno più qualità di altri".

Ci sarà da pensare anche a sostituire l'infortunato Rrahmani: "Noi abbiamo quattro calciatori forti tra i centrali, nell'ultima occasione ho fatto una scelta diversa rispetto a Cremona, perché lì buttavano la palla in area e Ostigard è uno dei più forti che io abbia mai allenato sui colpi di testa, mentre l'Ajax aveva davanti uno piccolino e giocava in campo aperto e Jesus ha una velocità importante ed è più adatto a coprire il campo in quel modo. Chi giocherà dipende dal tipo di partita, sono entrambi affidabili. In mezzo al campo invece ci serve un po' di forza e Ndombele ha queste caratteristiche qui".

Recuperato del tutto invece Diego Demme: "Sta benissimo, ha recuperato e meno male che lo ha fatto, viste le cose che succedono, siamo contenti di riaverlo".

Stagione fin qui positiva per Zielinski: "L'anno scorso ha fatto un campionato sotto tono, lui è il primo a saperlo e riconoscerlo, però ha grandi mezzi e qualità per essere un top, quindi c'era solo da aspettare. Non poteva subire sempre le partite, ora le sta affrontando. Quando c'è disponibilità, intelligenza e non presunzione è facile ritrovare il meglio delle proprie potenzialità. Il problema è quando uno gioca sotto livello e ti guarda pure come se fosse il salvatore. Lui invece l'ha riconosciuto e devo fargli i complimenti".

La squadra sta vivendo un momento magico, ma Spalletti prova a non volare troppo alto: "Si può giocare pure meglio di così, qualcosa abbiamo sbagliato anche nell'ultima gara. Siamo travolti dalla felicità di aver toccato il massimo e ottenuto grandi risultati, ma se si guarda bene soprattutto in campionato sono tutte lì a pochi punti. Poi non sappiamo dove si può arrivare, il nostro obiettivo è vincere le partite e questo ci dà autostima e tranquillità, dove possiamo arrivare lo capiremo poi col passare delle gare. Noi facciamo il calcolo sempre su noi stessi, ci chiediamo quanto siamo forti noi, non gli avversari. In noi c'è la ricerca di consapevolezza e coraggio, da esibire a ogni partita, poi si vede se gli altri sono all'altezza o superiori, ma innanzitutto valutiamo ciò che abbiamo noi".

L'entusiasmo è palpabile, sia allo stadio, sia in città: "Non ho l'attitudine a esternare la gioia, ma era quello che sognavo dall'inizio dell'anno: avere lo stadio pieno, il 'Maradona' in festa. Fa piacere perché il tuo lavoro è dare gioia a chi ama il Napoli, però finisce lì dopo la partita, perché poi devi pensare aòòa volta successiva e le aspettative crescono ancora. Quindi da una parte ti rende felice, dall'altra sai che la volta dopo devi aggiungere ancora qualcosa in più".

Lo spirito di squadra è ciò che colpisce di più il tecnico: "La voglia di nutrirsi della forza dei compagni, le rincorse per aiutare la linea difensiva. Ho visto cose bellissime nell'ultima partita, in cui abbiamo tenuto meno palla, è quello che dà davvero forza al gruppo. Tutti vogliono fare di più per il compagno e quello dopo vuole fare lo stesso e far vedere che ha imparato e via via così"-

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