NAPOLI

Napoli, AdL passa la palla a Koulibaly: "Non posso obbligarlo a restare"

"E' lui che deve decidere se non vuole essere più un simbolo di questo club"

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© Getty Images

In occasione della "Race for the Cure", Aurelio De Laurentiis ha parlato del presente e del futuro di Koulibaly e Osimhen, pedine fondamentali del Napoli al centro di numerose voci di mercato. "Koulibaly è un simbolo del Napoli, e se non vuole più essere un simbolo di questo club è lui che lo deve decidere - ha spiegato il patron azzurro -. Noi vogliamo che resti, ma non è che la gente la si può obbligare". "Ognuno ha una sua dignità e delle sue esigenze", ha proseguito parlando ancora della possibilità di un addio del centrale finito nel mirino del Barcellona. 

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"Noi rispettiamo chiunque, a voi risulta che io abbia obbligato qualcuno a restare, anche con qualche anno di contratto? - ha aggiunto De Laurentiis -. L'unico che ho obbligato, e che saluto perché è un caro amico, è Walter Mazzarri: dopo due anni mi disse che voleva andare via, io gli dissi che sarebbe rimasto. Lui l'ha fatto e ci ha regalato quattro anni di soddisfazione".

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Poi qualche considerazione su Osimhen. "L'abbiamo avuto a mezzo servizio per due anni, dare giudizi è sempre poco opportuno - ha spiegato il patron del Napoli -. Ogni campionato è diverso, ogni squadra si modifica nel corso della preparazione: è sempre un'incognita". "Quello che dovete mettere sul campo è il lato psicologico: io sono sempre stato dell'idea che ci vorrebbe uno psicologo o una psicologa, perché una donna fa sempre più piacere - ha continuato -. Però poi bisogna non mettere gli allenatori nei guai, perché potrebbero dire cose inopportune, creando una barriera di convincimenti nel calciatore stesso che cozzino con l'idea di chi allena". "Noi ci siamo sempre astenuti, nel rispetto dell'allenatore", ha concluso De Laurentiis. 

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