OGGI NAPOLI-UDINESE

Napoli, c'è l'Udinese all'ultima curva: Spalletti vuole l'undici

Azzurri in campo per l'ultima gara del 2022: il tecnico azzurro a caccia dell'undicesima vittoria di fila per scappare a... +11

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Undici per undici. L'undicesima vittoria di fila in campionato per scappare, almeno per una notte, l'ultima azzurra del 2022, a +11 dalle seconde in classifica. Sull'ultima curva dell'anno del Napoli c'è l'Udinese che, ha avvertito Spalletti in parte mentendo, "quest'anno le ha fermate tutte". Non è vero, contro il Milan i friulani hanno perso, e il tecnico degli azzurri lo sa. Ma sa, e bene, che la squadra di Sottil, vera rivelazione di questa prima parte di torneo, ha qualità e forza fisica, una buona organizzazione di gioco e, soprattutto, nulla da perdere. E', insomma, il peggior avversario possibile, ma anche l'ultima salitina per chiudere l'anno con un vantaggio abissale su chi, molto faticosamente, insegue. 

In un Maradona che sarà nuovamente contagiato dalla febbre azzurra, il Napoli non deve in qualche modo far altro che farsi trascinare, farsi spingere dal suo popolo oltre l'ostacolo per poi sedersi in poltrona a godersi le sfide delle altre, tutte complicate. Da Atalanta-Inter, che inevitabilmente allontanerà una rivale, a Juventus-Lazio, che dirà chi tra Allegri e Sarri potrà continuare a inseguire, fino a Milan-Fiorentina, cartina tornasole delle condizioni di un Diavolo che sembra meno convinto - e quindi meno pericoloso - della stagione scudetto. 

Nel Napoli non ci sarà Kvara, sempre alle prese con il suo problema alla schiena, e al suo posto giocherà nuovamente Elmas, già decisivo a Bergamo una settimana fa. Ci sarà, invece, Osimhen, un altro che ha cambiato decisamente marcia e che sta surfando sull'anno magico degli azzurri. Dall'altra parte della barricata quella "bestia" che è l'Udinese, squadra ben organizzata che proverà certamente a far pesare i muscoli del suo centrocampo per poi ripartire con Deulofeu e Beto. Sulla carta, almeno a giudicare dalla condizione psico-fisica del Napoli, non c'è partita. Ma le partite vanno giocate e più si allunga la striscia di vittorie consecutive - o gare senza sconfitte - più cresce il timore che possa, se non altro per mera statistica, arrivare il primo stop. 

Certo è che il calendario aiuta: chiudere con una vittoria significherebbe caricare di ulteriore pressione le inseguitrici prima di quasi due mesi di riposo forzato. Poi starà a Spalletti tenere alto l'entusiasmo prima ancora che la soglia di attenzione, perché l'anno che verrà dovrà necessariamente essere l'anno buono. Perché questo Napoli ha fatto moltissimo ma deve ancora fare tutto. L'undici, si sa, non paga: solo da gennaio in avanti si potrà cominciare a pensare di andare a premio. 

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