LA TATTICA

Mosse e contromosse: Sarri-Pioli, la sfida nella sfida

L'allenatore bianconero ha dichiarato in conferenza stampa che in questa stagione il Milan ha sempre messo in difficoltà la sua squadra. Vediamo perché

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"Il Milan ci ha sempre messo in difficoltà". Parole e musica di Maurizio Sarri alla vigilia del match di San Siro. Tre partire giocate in stagione: una vittoria bianconera a Torino nell'andata in campionato con un gol di Dybala nel finale, un pareggio a San Siro in Coppa Italia, ottenuto dalla Juve nel recupero grazie a un rigore, e uno 0-0 nel ritorno, con il Milan in dieci per quasi tutta la partita. 

Il match che può dare più indicazioni è il primo di Coppa Italia. Nella sfida di andata di campionato Pioli era arrivato da poco e c'erano giocatori (come Suso e Piatek) che non sono più in rosa, nel ritorno di coppa il Milan ha pensato soprattutto a serrare le linee vista l'inferiorità numerica. Nella gara dello scorso febbraio, invece, ci sono spunti che possono essere il punto di partenza per una valutazione tattica della partita di stasera,

L'dea base rossonera è stata quella di sporcare l'uscita bassa della Juve, con Ibrahimovic in pressione su Bonucci, i due esterni del 4-2-3-1 pronti a chiudere i laterali bassi avversari, il trequartista in uscita sul play e i due centrali di metà campo sulle due mezzeali bianconere. Lasciando libero di impostare l'altro centrale di difesa (allora De Light, questa sera Rugani).

In questo modo la Juve non aveva soluzioni se non la ricerca dei tre davanti che, comunque, si ritrovavano sempre in inferiorità numerica rispetto ai quattro difensori avversari. In fase offensiva, poi, il Milan si poteva permettere di eludere la pressione alta bianconera ricercando direttamente Ibra con lanci lunghi addomesticati senza difficoltà dallo svedese sempre pronto, poi, a servire i compagni che arrivavano da dietro. A tutto questo va aggiunta la possibilità di sfruttare la fascia sinistra con le incursioni di Hernandez che si ritrova tutta la corsia liberata dai tagli di Calhanoglu che va a infoltire la trequarti.

Bernardeschi dovrà sfiancarsi nel solito lavoro di copertura sulla destra che trasforma, in fase difensiva, il sistema di gioco della Juventus in un 4-4-2 con l'allargamento della mezzala opposta. In questo modo la coppia Higuain-Ronaldo può evitare eccessivi ripiegamenti difensivi. Sarri cercherà di sfruttare il solito lavoro dei centrocampisti chiamati a piazzarsi nei mezzi spazi creando dei dubbi ai difensori (se salgono lasciano libertà alle punte) e a Kessie e Bennacer (se retrocedono per seguirli abbassano troppo il baricentro della squadra).

Senza Dybala la Juve perde molto in imprevedibilità ma guadagna in presenza fisica al centro dell'area. Sarà quindi fondamentale cercare di assorbire le sovrapposizioni esterne che possono portare ai cross (soprattutto con Cuadrado sulla destra). Una serie di mosse e contromosse, insomma, che renderà questo Milan-Juventus un incontro per palati fini. 

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