Prima calciatore e poi sindacalista, grazie a lui arrivò il riconoscimento di status di lavoratore sportivo per i calciatori
Sergio Campana © italyphotopress
Si è spento all'età di 91 anni Sergio Campana, figura importante del calcio italiano e pioniere dei diritti dei calciatori. Ex calciatore, aveva guidato il sindacato dei giocatori per 43 anni, dal 1968 al 2011. Campana è deceduto nella sua città di nascita, Bassano del Grappa, stanotte in una casa di cura dove era ricoverato da alcune settimane per un peggioramento dello stato di salute. I funerali si svolgeranno martedì 22 luglio, alle 16, nella Chiesa di San Francesco a Bassano del Grappa.
Nato a Bassano, Campana ha lasciato un'impronta indelebile sia sui campi da gioco che fuori, con una carriera che ha coniugato passione sportiva e impegno civile. Icona del Lanerossi Vicenza, Campana ha vestito la maglia biancorossa per gran parte della sua carriera, collezionando 240 presenze e 46 gol tra il 1954 e il 1967. È stato protagonista delle due vittorie consecutive al Torneo di Viareggio (1954-55) e della storica promozione in Serie A nel 1955. Dopo una parentesi di due anni al Bologna (1959-1961), dove ha messo a segno 18 reti in 50 presenze, è tornato al Vicenza, contribuendo a mantenere la squadra nella massima serie.
Parallelamente alla sua carriera da calciatore, Campana ha coltivato gli studi, laureandosi in giurisprudenza. Questa lungimiranza lo ha portato, nel 1968, a diventare il primo presidente dell'Associazione Italiana Calciatori (AIC), carica che ha ricoperto ininterrottamente fino al 2011. Sotto la sua guida, l'AIC ha ottenuto risultati storici, in primis il riconoscimento dello status di lavoratore sportivo per i calciatori con la Legge 91 del 1981, gettando le basi per maggiori tutele e diritti per migliaia di professionisti.