Rivoluzione Milan? Gattuso ci pensa

Turnover ragionato per far rifiatare i più stanchi, ma anche l'ipotesi di un modulo più offensivo. Per aiutare Piatek e rilanciare Cutrone

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Senza ben undici nazionali risulta complesso parlare di sperimentazioni, eppure dopo il flop nel derby Rino Gattuso sta ragionando su eventuali correttivi. La difesa, il reparto più solido della squadra, ha ceduto incassando tre gol in una notte. Se fossero segnali di usura, ecco pronte forze fresche come Conti - non convocato da Mancini - ma anche Zapata e Caldara, ormai ristabiliti e in attesa di tornare in campo dal primo minuto.

Ma tra i problemi da risolvere da qui al volatone Champions c'è anche quello di come servire Piatek, rimasto isolato lassù nel derby di domenica sera. In questo senso si sta innescando un discorso anche tattico, perché se è vero che Gattuso non vorrebbe derogare dal suo amato 4-3-3, è evidente che Suso e Calhanoglu devono fare di più.

Lo spagnolo resterà a Milanello a lavorare ma il suo connazionale Castillejo è in pressing. Il turco dopo una ripresina è tornato invece altalenante. Ecco quindi che l'idea che sta montando potrebbe essere quella di liberare di più la fantasia di Paquetà, abbassando a centrocampo Calhanoglu e piazzando il brasiliano più vicino al Pistolero.

Queste le uniche variabili possibili mantenendo lo stesso sistema di gioco, ma per la seconda volta in questa stagione sta crescendo il partito del "Cutrone subito in campo". La tentazione porta al 4-3-1-2, con Paquetà trequartista e con il più tecnico Biglia per uno spento Kessie in regia con l'inevitabile dirottamento di Bakayoko nel ruolo di mezzala: più qualità, insomma, ipotesi affascinante ma al momento vista come una sorta di snaturamento da Gattuso, almeno inizialmente.

Di sicuro da qui al 30 Marzo, alla trasferta di Genova contro la Samp, Milanello assomiglierà sempre più a un cantiere con vista Champions.

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