L'ANALISI

Passione Ibrahimovic: maturità, gol e nessuna voglia di fermarsi

Zlatan continua a stupire e ad aggiornare i suoi record

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Passione. Quella di Zlatan Ibrahimovic per il pallone e per il gol continua, anche a 39 anni e 24 giorni. La carta d'identità dice 3 ottobre 1981, ma per lo svedese non è un limite, anzi. Il fisico c'è sempre stato, ma ora con anni di esperienza è davvero diventato un giocatore completo, totale. Lo ha ammesso lui stesso dopo il derby e in campo è lampante, a maggior ragione ora che regna il silenzio negli stadi. Ibra in questo Milan è tutto: è il campione che motiva i giovani, è l'uomo giusto al posto giusto nel momento giusto. In campo e nello spogliatoio. 


Il ritorno a Milano gli ha fatto fare l'ultimo step, quello più importante, facendolo diventare un vero leader. Questo Ibra è felice e sorride spesso anche in pubblico, ha trovato la sua dimensione in rossonero. La fame è rimasta sempre quella di un tempo, ma ha capito che le energie vanno gestite. Atteggiamento diverso dal passato quando molte volte si è lasciato trasportare dall'istinto. 

Decisivo come non mai e i numeri parlano chiaro: tre partite in campionato e sei gol in 270'. Instancabile con un gol anche nei preliminari d'Europa League, solo la positività al Covid-19 l'ha rallentato. Merito anche di Pioli che l'ha messo nelle condizioni per rendere al meglio. In campo è un piacere vederlo perché dominante. Un gigante che fa reparto da solo, si muove poco ma sa sempre farlo al meglio. Anche questa è esperienza, maturità calcistica. Ibra ha ancora voglia di divertirsi e far divertire. Chiamatela passione. 

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