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Milan, una rivoluzione a metà: chi paga per l'anno nero?

Tecnico, giocatori e dirigenti sotto accusa, ma l'unico certo dell'addio è Sergio Conceiçao...

19 Mag 2025 - 11:15
 © Getty Images

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L'ultima settimana di maggio filerà via come le ultime, nell'anonimato più totale, con più di qualcuno con il foglio di via in mano e con la sensazione, netta, che si andrà nuovamente verso una rivoluzione che rivoluzionerà meno di quanto forse dovrebbe. Nel Milan di questa stagione, fatti salvi i tre giorni della Supercoppa e poco altro, non c'è davvero nulla da salvare, a nessun livello. Basti pensare al fallimento del progetto Milan Futuro, un investimento che avrebbe dovuto servire come bacino di giovani promesse da lanciare in prima squadra e che ha finito per essere un incomprensibile, e mal riuscito, ibrido. Per quanto riguarda i dirigenti, solo l'aria attorno a Zlatan Ibrahimovic sembra diversa.

Il campo, che qui ci interessa, si porta poi dietro una lunga lista di uomini sotto accusa. Conceiçao, che con l'espulsione a Roma ha di fatto chiuso in anticipo la sua avventura milanista. Leao e Theo, sempre discontinui e troppo spesso svogliati. Maignan, quasi mai quest'anno ai suoi livelli e anzi, diverse volte colpevole sui gol subiti. La difesa tutta, sempre troppo vulnerabile e disattenta, più una serie di giocatori, diciamo così, minori, da Musah a Loftus Cheek, passando per Joao Felix e Walker. Che ne sarà di tutti loro? Con il buco di bilancio che si creerà per la mancata partecipazione alle coppe è evidente che ciascuno di loro finirà sul mercato (o non sarà riscattato). Il che, ovviamente, non significa che saranno tutti venduti, ma che ogni offerta verrà valutata e che saranno accontentati quanti chiederanno la cessione. E gli altri? Gli altri, a partire da Reijnders, l'unico forse ad avere realmente mercato, saranno trattati allo stesso modo. La rivoluzione, insomma, anche questa volta sarà profonda sul campo e meno incisiva a Casa Milan.

Il tutto dovrebbe essere affidato alla nuova figura da inserire in organigramma o, come viene ormai definito, nel gruppo di lavoro. Il casting per il ds - ruolo per il quale tra l'altra sta lavorando Moncada - non ha ancora prodotto un nome definitivo. Si è cominciato a parlarne a fine gennaio, siamo a fine maggio e nel frattempo sono stati "nominati" ormai almeno cinque-sei profili. L'ultimo, con un passato da scout importante all'Atalanta, è quello di Lee Congerton, la cui esperienza nel ruolo di direttore sportivo non è granché nonostante le sue indubbie qualità professionali. La scelta definitiva, questa volta, non dovrebbe tardare molto e, come ovvio, sarà avallata dalla proprietà. La stessa proprietà che, si dice in ambienti finanziari senza al momento conferme ufficiali, è in cerca di soci di minoranza.

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