MILAN

Milan, Tomori: "San Siro surreale, in Champions è da pelle d'oca"

Il difensore inglese racconta l'emozione della prima volta in rossonero e quei brividi al "The Champions" di San Siro

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Fikayo Tomori è sempre più innamorato del Milan e di San Siro, stadio che gli ha sempre trasmesso emozioni e motivazioni in più per fare bene in campo. All'antivigilia della sfida esterna contro il Tottenham, gara valida per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League, il difensore inglese ai microfoni della Uefa ha raccontato l'emozione di vestire la maglia rossonera nella Scala del calcio: "È un monumento, riesci a vederlo sempre mentre guidi. Ma quando si gioca in Champions è da pelle d'oca".

Intervistato per il format "Nex in Line" presentato da FedEx, Tomori ha descritto San Siro con parole dolci e colme di emozione: "È come se fosse proteso verso di te. Poi, il giorno della partita, i tifosi sono lì da due ore prima della gara. Si sente l'energia che emanano. Si giocano le partite di campionato, le coppe nazionali, ma quando arriva la Champions League è tutto diverso".

Proprio il clima Champions, per il difensore 25enne, ha qualcosa di speciale: "Le luci di San Siro sono un po' più luminose. Ascolti i tifosi fino all'ultimo minuto prima del fischio iniziale quando tutto lo stadio urla insieme 'The Champions'. Ti fa venire la pelle d'oca, anche se succede ogni volta. È pazzesco". E pensando alla coppa dalle grandi orecchie, Tomori non può non ricordare la partita del 2021 contro il Liverpool, gara in cui ha trovato la via del gol: "Ricordo che quando ho segnato ho pensato: 'Ho segnato a San Siro per il Milan in Champions League. Wow, questo è quello che guardavo fare ai miei idoli e ora lo sto facendo io'. È pazzesco pensarci". 

Ma quali sono gli obiettivi di Tomori? Il difensore ha spiegato: "Il mio Next Level è essere presente in entrambe le aree di rigore, essere dominante sia nel gioco aereo che col pallone tra i piedi". Tomori ha poi rivelato che la motivazione a migliorarsi gli sia venuta dal padre: "Lui dice che tutto si basa sulla determinazione, non solo nel calcio ma anche nella vita. Se lavori duramente a qualcosa, se ti applichi e lo vuoi davvero, allora ciò in cui ti impegni ti darà i suoi frutti. È una cosa che ho sempre avuto in testa, tatuata da qualche parte nel mio cervello".

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