Nelle settimana dell’esordio in campionato il Milan si scopre ancora pieno di punti di domanda. Con lo 0-0 di Cesena i gol rossoneri restano 5 in 6 amichevoli disputate, con Piatek ancora fermo al palo. Al netto di un mercato ancora da completare con un attaccante che possa fargli da spalla ideale, il polacco al Manuzzi è sembrato poco in sintonia con gli schemi di Giampaolo e mai in grado di vedere la porta, complici le attenzioni particolari riservategli dalla difesa bianconera. Per il tecnico, il problema è soltanto legato ai carichi di lavoro di questo precampionato. L'ex Sampdoria chiede tempo per il centravanti e per la squadra, alla quale vuole trasmettere vari concetti di gioco.
Concetti che il gruppo sta già assimilando. La ricerca della costruzione attraverso il fraseggio, rinnegando il lancio lungo, è evidente anche nei momenti in cui gli avversari portano pressione. Non appena si passa la metà campo poi, via alla ricerca della verticalizzazione. Ed è qui che il Milan, poco incisivo negli ultimi 20 metri, si ferma. Quando trova il cross dalle fasce fatica a riempire l'area: un colpo testa di Paquetà è l'unico caso di traversone andato a buon fine nella serata di Cesena. Il secondo tempo del Manuzzi ha confermato insomma che il Diavolo crea poco in relazione al possesso palla e alla occupazione pressochè stabile della metacampo avversaria. E' anche un problema di qualità che solo il mercato potrebbe risolvere.
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