L'ANALISI

Milan più forte dell'emergenza: Pioli ha una creatura da scudetto 

I rossoneri restano agganciati all'Inter pareggiando, senza giocatori importanti, in casa della Juve. E adesso...

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In fondo alla prima emergenza stagionale, con almeno cinque giocatori, tra titolari e importanti riserve, ai box, il Milan esce dallo Stadium con un pareggio che ha il gusto perfino amaro del miracolo di Szczesny su Kalulu a tempo quasi scaduto. Non è irrilevante, tutt'altro, è il segno di una squadra che ha preso a considerarsi forte - non a caso Pioli lo va ripetendo da settimane - e che, più di un anno fa, quando si trovò là in alto un po' per sbaglio, ha la convinzione di poter lottare fino in fondo per lo scudetto. La questione ha una logica stretta ed è supportata da alcuni fatti che non andrebbero sottovalutati: 1) la dirigenza ha confermato di fatto il blocco dell'anno scorso, allenatore compreso, sostituito al meglio i partenti di lusso (Donnarumma con Maignan, Calhanoglu con la promozione di Diaz), e la squadra ha risposto dando continuità di gioco e risultati a un progetto inseguito e costruito con profitto nell'ultimo anno e mezzo; 2) nonostante l'assenza pressoché totale di Ibrahimovic (uno scampolo di partita, con gol, nelle prime quattro giornate) e quella di Giroud con Lazio e Juve, Pioli è uscito dai primi due scontri diretti stagionali con 4 punti su 6 in saccoccia e tenuto il passo dell'Inter, accompagnata al contrario da un calendario morbido, morbido; 3) alcuni giocatori, Tonali su tutti, sono cresciuti esponenzialmente rispetto all'ultimo campionato allungando la "rosa" di scelte a disposizione del tecnico e permettendogli rotazioni e cambi in corsa che un anno fa non erano nemmeno immaginabili. A questo potrebbe aggiungersi e si aggiungerà una flessibilità di gioco e modulo che potrebbero rendere ancora più forte e meno prevedibile il Milan. Il 3-4-1-2, per dire, visto anche il miglioramento di Romagnoli, potrebbe anche diventare un'idea. Magari non subito, magari non sempre, ma comunque una possibilità, una variazione al tema del 4-2-3-1 attuale. 

D'altro canto l'emergenza sta diventando normalità e qualcosa, forse, andrebbe fatto per evitare infortuni che sono spesso muscolari (Giroud, Bakayoko e Kjaer). Ma questo è un altro discorso.

Fatto sta che con il rientro possibile di alcuni degli assenti dello Stadium, il campionato del Milan comincerà realmente contro il Venezia, una di quelle squadra contro cui - ha spiegato Pioli - i punti pesano ancora di più. In parte perché effettivamente in un campionato che sarà equilibrato perdere punti contro le formazioni di fascia medio-bassa può pesare in modo decisivo. In parte perché mentre il calendario del Milan si abbassa leggermente (Venezia in casa, Spezia fuori, Atalanta fuori e Verona in casa), quello delle dirette concorrenti si alza, con i primi scontri diretti che smisteranno la classifica (Inter-Atalanta, il derby di Roma, le trasferte a Firenze dei nerazzurri e del Napoli, per citare i primi). Il che potrebbe aiutare Pioli e la sua banda a ritrovarsi in alto a fine ottobre, quando sarà già tempo di bilanci. Intanto, e non è poco, il Milan ha lasciato la Juve a -8. Manca una vita, per carità, ma sono pur sempre otto punti. Un margine che anche nei confronti dei bianconeri è pur sempre di discreta sicurezza. 

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