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Milan e Pioli, 90' senza ritorno: tutte le strade portano a Roma

Europa League da dentro o fuori per il club, come per il tecnico: la semifinale potrebbe far continuare il progetto, l'eliminazione una 'rivoluzione'

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Cinque stagioni con la ciliegina di uno scudetto vinto e un'ultima annata come da contratto: tutto questo è racchiuso nei 90 minuti più lunghi della stagione del Milan e, di riflesso, di Stefano Pioli. Domani contro la Roma i rossoneri sono chiamati a ribaltare lo 0-1 di San Siro per prendersi la semifinale di Europa League, certo, ma pure per dare una direzione chiara al futuro prossimo. Perché se dall'Olimpico uscisse una qualificazione, il tecnico milanista sarebbe un passettino più vicino alla conferma, anche se il club resta convinto che la finale sia alla portata di questo gruppo. In caso contrario non ci sarebbero più scuse, neppure un ipotetico derby vinto bene lunedì, e si aprirebbe definitivamente il casting per individuare il nuovo allenatore che darebbe il via a una nuova stagione tecnica.

Pioli studia la miglior squadra possibile, non può essere altrimenti visto che l'Europa League è unico obiettivo rimasto, e rispetto alla gara contro il Sassuolo ritrova Maignan tra i pali. In difesa riecco invece Tomori, assente per squalifica all'andata e risparmiato a Reggio Emilia per evitare un'ammonizione (è diffidato) che l'avrebbe escluso dal derby, che giocherà assieme a Gabbia visto l'infortunio di Kjaer e Thiaw non in perfette condizioni fisiche.

Tra centrocampo e attacco qualche dubbio in più per la variabile Chukwueze che sta attraversando un bel periodo di forma. Due le alternative: la prima, quella classica, vedrebbe Bennacer e Reijnders mediani con Pulisic, Loftus-Cheek e Leao dietro Giroud e il nigeriano pronto a subentrare in corsa; se invece Pioli volesse da subito un Milan all'assalto, Loftus potrebbe partire dalla panchina con l'ex Villarreal sulla destra e Pulisic in versione trequartista.

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