I NUMERI

Milan, dal Napoli al Napoli: Pioli, la fragilità difensiva e il "gol in più degli avversari"

Il tecnico rossonero ha abbracciato l'idea del giocare per segnare più degli avversari difendendo meno. In Europa tra le big solo il Barcellona è più vulnerabile

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Cosa manca o cosa è mancato al Milan per lottare per lo scudetto con Inter e Juventus in questa stagione? Le risposte possono essere più di una, ma se è vero che i rossoneri stanno viaggiando al ritmo punti del 2022 - anno dell'ultimo successo tricolore - è anche vero che la sensazione di fragilità difensiva che la squadra di Pioli dà in campo è evidente. Lo dicono il numero di tiri concessi agli avversari e le chiare occasioni da gol, ma anche i gol subiti in un campionato dove da sempre avere la migliore difesa non è un segreto per il successo finale.

Ventisette gol subiti in 23 partite di Serie A non è sicuramente un bottino di cui andare fieri, ma se la classifica - tolte le ambizioni scudetto - è tutt'altro che brutta da vedere in chiave qualificazione alla prossima Champions League, una riflessione viene comunque da farla seppur alla luce di due successi in trasferta consecutivi arrivati per 3-2.

Il Milan è una squadra costruita per attaccare e pressare gli avversari correndo in avanti e poco all'indietro. E' chiaro a tutti fin dal mercato estivo fatto di attaccanti esterni e giocatori offensivi a centrocampo, ma lo è stato ancora di più quando Pioli ha svelato il segreto che segreto non era: "Noi dobbiamo giocare per fare un gol in più degli avversari, con questi giocatori non possiamo difendere troppo". Anche al netto degli infortuni, tutto vero. Ma è la tattica vincente?

I numeri direbbero di no al netto degli obiettivi stagionali. La filosofia del "fare un gol in più degli avversari" è efficace al 100% sulla carta, ma di difficile attuazione quando agli avversari vengono concessi spesso 2 o 3 gol come in tutte le ultime tre partite di campionato contro Udinese, Bologna e Frosinone. L'abilità degli attaccanti del Milan ha portato comunque sette punti in queste tre partite, lasciandone due per strada in pieno recupero contro il Bologna, ma è proprio da quella fragilità difensiva che dà coraggio agli avversari che il Milan ha perso punti e convinzione tricolore per strada pur dimenticandosi del disastroso derby d'andata.

Il Milan, infatti, considerando tutte le competizioni in questa stagione ha subito almeno due gol in 11 partite, meno solo del Barcellona tenendo presente nel conteggio tutte le formazioni che allo stato delle cose sarebbe qualificate alla prossima Champions League nei cinque grandi campionati europei. Otto volte in campionato, due in Champions League e una in Coppa Italia. Risultato? Gli ultimi 3-2 esterni in Serie A sono state le uniche occasioni in cui la filosofia del "fare un gol in più" ha portato i tre punti, in rimonta per giunta. Nel resto del paniere invece sono arrivate le eliminazioni dalla Champions (3 gol presi da Psg e Dortmund) e dalla Coppa Italia in casa (1-2 vs Atalanta).

Senza i difensori centrali titolari per Pioli è stato sicuramente un problema in più da affrontare, ma proprio contro il Napoli nella gara d'andata questa fragilità nella fase difensiva (sempre escludendo il derby) venne a galla con la prima delle tante partite con almeno due gol incassati che portarono la sfida dallo stellare 2-0 del primo tempo al 2-2 finale. Ora, proprio a partire dalla sfida contro gli azzurri e in vista dell'Europa League, il Milan deve cambiare qualcosa e Pioli in cuor suo lo sa.

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