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Milan, con Kessie finisce l'era cinese: addio alle "cose formali"

L'ivoriano è l'ultimo giocatore acquistato da Yonghong Li a lasciare i rossoneri

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Con l'addio di Kessie se ne va l'ultimo pezzo del Milan cinese. Un capitolo brevissimo, visto che la presidenza di Yonghong Li dura poco più di un anno, dall'aprile del 2017 al luglio 2018, quando il controllo del club passa alla Elliot Management Corporation. L'ivoriano era l’ultimo giocatore reduce dalla faraonica campagna acquisti della proprietà cinese. Undici giocatori, in pratica una formazione, da schierare con un offensivo 4-3-3: Antonio Donnarumma in porta, in difesa Conti e Ricardo Rodriguez esterni e la coppia Musacchio-Bonucci in mezzo, a centrocampo spazio a Cahlanoglu-Biglia-Kessie, con il tridente offensivo composto da Andrè Silva, Kalinic e Borini. L'estate del 2017 è ricordata come quella dello slogan "Passiamo alle cose formali", ripetuto dall'amministratore delegato Fassone e dal direttore sportivo Mirabelli, alla presentazione di ogni acquisto prima della firma sul contratto.

Una campagna rafforzamento da quasi 250 milioni di euro per riportare il Milan agli antichi splendori. Cinque anni dopo se ne sono andati tutti, compresa la proprietà. E dalle successive cessioni sono arrivati ricavi per appena 58 milioni e mezzo di euro, con ben 7 calciatori persi a paramtero zero, ad eccezione di Bonucci, Kalinic, Rodriguezi e Andrè Silva. Kessie, promesso sposo al Barcellona, chiude, dunque, il breve capitolo cinese della storia rossonera. Che con la coppia Maldini-Massara spera di passare dalle cose formali alle vittorie.

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