VERSO NAPOLI-MILAN

Il debutto di Bonera: "Non è una partita scudetto. Pioli mi ha dato carta bianca"

In panchina domenica sera, per le assenze del tecnico titolare e del suo vice, l'allenatore rossonero ha parlato della sfida del San Paolo

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In panchina in attesa che Pioli e il suo vice Murelli guariscano dal Covid, Daniele Bonera ha parlato alla vigilia della partita con il Napoli: "Non mi sono mai sentito solo, sono sempre a stretto contatto col mister. A livello tecnologico abbiamo un grande supporto, ringrazio la società per quello che è riuscita a fare. Negli allenamenti ho avuto carta bianca. Abbiamo parlato dei contatti con Pioli durante la partita e crediamo che si possa creare confusione. Faremo una riunione pre-gara, poi se ci saranno cose importanti faremo un check a fine primo tempo".

Sulla formazione non si sbilancia troppo: "Rebic è un giocatore importante. Deve avere una condizione buona per le sue caratteristiche, ma sappiamo che non è al 100% perché il problema al gomito lo condiziona nella gestualità. Non ci voleva l’infortunio di Leao ma in quella zona abbiamo tante soluzioni". Più chiaro, invece, il riferimento alla sua idea di gioco: "Sto apprendendo da Pioli, mi trovo sulla stessa lunghezza d’onda ed è quello il calcio che mi piace". 

Sul Napoli, invece, ha aggiunto: "Tutte le partite sono importanti, non la vedo come un esame finale, credo nella responsabilità dei giocatori E' soltanto un piccolo tassello, manca davvero troppo alla fine della stagione. È una partita difficile, il risultato ha molte variabili, ma è fuori di dubbio che andremo a Napoli per imporci. Al San Paolo ero in campo nella partita del 2010. Vincemmo, poi sappiamo tutti com’è finita. Sono molto contento di tornare a Napoli e ritrovare Gattuso come avversario. Rino è stato un amico in campo e continua a esserlo fuori, ci sarà spazio dopo la partita per un saluto affettuoso".

A proposito del suo amore per il Milan: "La mia fede rossonera arriva da un amico di famiglia, venni a Milanello ad occhi chiusi, questa squadra rappresenta il sogno di ogni bambino". Impossibile non parlare di Ibrahimovic: "Aveva bisogno di staccare anche mentalmente, si è presentato come sempre da capo gruppo. Sappiamo la sua importanza, la squadra è cresciuta in tutti i suoi elementi come responsabilità e cultura del lavoro. Vedere i giocatori che tornavano dalla nazionale solo per salutare e fare terapie mi ha riempito di orgoglio. I rigori? L'ha detto Ibra, io alzo le mani, il rigorista sarà Kessié".

A proposito di singoli, si è soffermato a parlare anche di Calhanoglu e Romagnoli: "Siamo contentissimi del rendimento di Hakan. Sull’aspetto contrattuale non voglio entrare, ma lui è uno di quelli che mi ha fatto capire che tiene a questa maglia. Alessio è il nostro capitano, siamo contenti di tutto quello che fa. Gli errori fanno parte del calcio, ha tutto il nostro supporto, non vedo problemi”.

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