MILAN

Il Cigno di cristallo a quota 55: auguri Van Basten!

Si è ritirato dal calcio giocato a soli 31 anni, ma con Gullit e Rijkard ha scritto la storia del Milan degli invincibili

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Suo padre Joop  (ex calciatore) aveva capito subito che nei piedi di quel ragazzo c'era qualcosa di speciale, di unico. Unico come il legame che rimarrà per sempre con l'Italia e con il Milan. Marco Van Basten - per chi ama il calcio e i colori rossoneri - è un ricordo dolce e incancellabile. Un centravanti potente, elegantissimo, imprevedibile.  Una tecnica inarrivabile forgiata su un fisico imponente. Un talento immenso, mal sorretto però da caviglie troppo fragili per sopportare il peso di quelle sue invenzioni meravigliose .

Con lui in campo, a San Siro o in giro per il mondo, poteva accadere qualunque cosa. Van Basten era un diamante in mezzo ai diamanti, a formare quel trio olandese con Gullit e Rijkard che è stato la colonna portante del Milan degli invincibili. La storia scritta dai suoi gol - 303 in tutta la sua carriera - dall'Ajax alla nazionale, fino alla sua avventura milanese, è cadenzata da tre successi nei campionati olandesi (tre scudetti) due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali e due Supercoppe europee con i colori rossoneri, l'Europeo dell'88 con la sua nazionale e poi, naturalmente, il Pallone d'Oro, alzato tre volte: nell'88, nell'89 e nel 92.

Incontenibile sul campo e fragile per quelle sue cartilagini che hanno messo fine (a soli 28 anni e dopo 4 interventi chirurgici) alla carriera di un giocatore fantastico. La sua ultima partita l'ha giocata il 26 maggio 93:  la finale di Champions persa con il Marsiglia prima dell'addio definitivo, a San Siro, due anni dopo davanti agli occhi di un pubblico commosso che da quel giorno, era il 18 agosto 1995, non ha più visto alla scala del calcio un centravanti come lui .

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