"Ibra ha fatto bene a restare a Los Angeles, Ramsey è un grande colpo per la Juve"
Parte il mercato di gennaio e per leggerlo nella maniera migliore serve l'aiuto dei grandi esperti. Come Andrea D'Amico, per esempio. Avvocato veronese, 54 anni, è stato uno dei pionieri nel mestiere di procuratore, prima come socio di Claudio Pasqualin e poi in proprio. Ha ricoperto varie cariche importanti all'interno delle associazioni di categoria, ha grandi rapporti con i più importanti club della Premier League, mentre più recentemente ha aperto strade importanti che lo hanno portato a un ottimo rapporto con i vertici della MLS (Major League Soccer Americana) e con vari club russi.
Andrea D'Amico, che aria respira in questo mercato di gennaio?
"Credo che sarà un "mercatino", anche se non dovrei dirlo. La situazione di classifica è molto particolare, difficile che chi si trova in una situazione tranquilla possa pensare di fare un vero salto di qualità. Chi lotta per salvarsi è giusto che pensi a qualche cambiamento. E poi c'è il Milan".
Già, il Milan. Non ha un consiglio da dare al suo amico Gattuso?
"Il Milan ha bisogno di due centrocampisti, come minimo. Sta trattando Sensi che è un buon giocatore, ma secondo me non basta. Mi fa ridere chi critica Gattuso, visto tutto quello che gli è successo. Per la rosa che ha sta galleggiando bene, con un paio di centrocampisti in grado di dare sostanza alla squadra sicuramente potrà dare di più".
Higuain è stato una parziale delusione, si è parlato anche di un possibile scambio con Morata. Lei lo farebbe?
"Per me non andrebbe fatto. Higuain è un grande attaccante e non merita tutte quelle critiche. Un attaccante deve essere messo nelle condizioni giuste per rendere al massimo delle sue possibilità, Higuain non ha mai avuto questo supporto".
Si è parlato molto di Ibrahimovic che poi ha deciso di rimanere ai Galaxy. Una scelta che condivide?
"La scelta giusta. Vivere a Los Angeles è un'esperienza di vita fantastica, credo che il motivo principale della sua decisione sia stato questo. Ibra ha 37 anni, vive in una città incredibile e gioca in un campionato che comunque sta diventando sempre più interessante e sempre più competitivo. Come qualità della vita non posso certo criticarlo".
Ci sono altri giocatori che le tirano la giacca per andare a giocare negli Stati Uniti?
"Sta diventando un campionato sempre più appetibile, una destinazione gradita ai giocatori. In questi ultimi anni stanno facendo un lavoro straordinario. Giovinco, che è un mio assistito, non vorrebbe più tornare, probabilmente resterà a Toronto fino alla fine della carriera. Molti ragazzi hanno capito che quella è un'esperienza davvero molto formativa in tutti i sensi".
A proposito di suoi assistiti: pensa di trascorrere un gennaio tranquillo o no?
"Al momento sì, non ho situazioni urgenti da sistemare. Ma si sa, le operazioni più incredibili nascono sempre negli ultimi giorni del calciomercato".
Torniamo in Italia: lei dice che nelle prime posizioni è difficile spostare gli equilibri. Ma la Juventus non farebbe bene a tentare qualcosa per avere qualche possibilità in più in Champions League?
"La Juve è già una squadra molto forte e ha un grande vantaggio: può permettersi di lavorare con calma su acquisti prospettici. Per esempio Trincao rientra in questa categoria, un club come la Juve non segue un giocatore giovane con quella determinazione se non ha la certezza della bravura di quel ragazzo".
Ramsey a costo zero è un grande affare secondo lei?
"Un buon giocatore, che rientra in quella categoria di "non urgenze". Non avendo necessità immediate, la Juve ha messo a segno un colpo di livello. Quando puoi riflettere bene, è più facile fare centro".
Ma dopo Cristiano Ronaldo è lecito pensare che la Serie A possa tornare ad avere l'appeal di un tempo?
"Al momento non ho questa percezione. La vedo ancora come un campionato in cui i giocatori emergenti passano per essere valorizzati. Oppure un campionato per giocatori "di recupero", reduci da altre esperienze. Potrò sbagliarmi, ma se sei abituato ad anni di grandissime operazioni, è difficile rituffarsi in un mercato stanco come questo".