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L'INTERVISTA

Lucio e la tragedia sfiorata: "L'alcol nel camino, le fiamme e il tuffo in piscina. Che shock"

L'ex difensore racconta l'incidente domestico che l'ha coinvolto ustionando il 18% del suo corpo e parla anche dell'Inter di Chivu

13 Set 2025 - 10:33
 © instagram

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A quattro mesi di distanza dalla tragedia sfiorata, Lucio è tornato a parlare dell'incidente domestico che nel giorno del suo compleanno l'ha coinvolto ustionando il 18% del suo corpo, costringendolo a rimanere 20 giorni in terapia intensiva e a sottoporsi ad alcuni interventi delicati. "Ci vorranno ancora alcuni mesi prima di poter tornare al 100%, però posso dire che il peggio è alle spalle - ha raccontato il brasiliano in un'intervista alla Gazzetta dello Sport -. Il ricovero è stata la cosa più dura, un vero trauma". "Le ustioni sono un tipo di lesione molto difficile da affrontare, sia fisicamente che psicologicamente - ha aggiunto -. Continuo ancora il trattamento sulla pelle, che è lungo, ma sto migliorando".

Poi un passo indietro e il racconto di quello che è successo. "Tutto è avvenuto in maniera improvvisa, mentre cenavo a casa di amici, poco dopo aver festeggiato i miei 47 anni l'8 maggio - ha spiegato Lucio -.  A un certo punto il camino si era spento, e purtroppo un amico, nel tentativo di ravvivare il fuoco, ha gettato sopra un bidoncino di alcol e lì c'è stata l'esplosione". "Io ricordo soltanto le fiamme sul volto, sulle braccia e sulle gambe - ha proseguito -. Mia moglie, non è rimasta ferita e a quel punto mi sono lanciato in piscina". Poi la corsa in ospedale e le cure: "Sono stato trasferito da Brasilia al Rio Grande do Sul il 21 maggio, e ricordo bene la difficoltà a dormire per via del dolore. Non avevo mai passato così tanto tempo in ospedale, le operazioni sono state necessarie per rimuovere tessuti e medicazioni particolari".

"Quello che mi è accaduto deve ricordarci quanto sia importante prendersi cura di sé e degli altri. Ho vissuto qualcosa che non avrei mai immaginato, ma ho imparato che a volte basta poco per evitare le tragedie: attenzione, lucidità, gesti semplici - ci ha tenuto a precisare Lucio lanciando un messaggio -. Prendetevi cura di voi, proteggetevi: ne vale la pena. Ma per fortuna adesso c'è... l'Inter". 

E proprio all'Inter l'ex difensore dedica qualche riflessione importante. "Partiamo anche qua dai traumi... Smaltire il finale della scorsa stagione è duro, ma tutto passa da lì - ha detto Lucio -. La voglia di rifarsi sarà decisiva, anche ripensando alla brutta sconfitta dell'anno scorso allo Stadium". Poi qualche considerazione sull'arrivo in panchina dell'ex compagno di reparto in nerazzurro Cristian Chivu. "Sembra che sia lì da sempre! Pensare che a 15 anni dal Triplete uno di noi alleni la squadra è un orgoglio - ha spiegato il brasiliano -. Se penso a lui, mi torna in mente la nostra grande difesa, la nostra voglia di aiutarci che può essere ispirazione anche adesso". "Penso alla notte col Barcellona: scherziamo ancora sul bus parcheggiato davanti alla porta, per caricarmi e spezzare la tensione Cristian mi ha detto che avremmo sgonfiato il pallone a Messi. E così è stato - ha continuato -. Ora dovrà dimostrare sul campo capacità e competenza ma, da difensore, la sua nuova idea di pressing mi piace". 

Dopo l'addio di Inzaghi, alla Pinetina c'è ancora molto lavoro da fare, ma Lucio è fiducioso. "Partiamo dai big che sono rimasti: Lautaro e Thuram non ce li ha nessuno in Italia, anche se stavolta con Bremer sarà una bella sfida perché avranno contro un difensore straordinario che cambia la Juve più di qualsiasi nuovo acquisto - ha spiegato con un occhio al Derby d'Italia -. Poi Calha, anche se criticato, è il regista migliore del campionato e gli italiani della squadra, da Barella a Dimarco, raramente sbagliano. Detto questo, per me la priorità è sistemare la difesa...".

E proprio per puntellare il reparto arretrato è arrivato Akanji. "L'aggiunta di un giocatore tanto esperto come Akanji può aiutare molto. Troppe reti incassate per una squadra così forte sono un problema, bisogna avere il piacere di marcare individualmente e di soffrire per il gruppo - ha concluso -. Se tutti remano nella stessa direzione, si può fare una stagione diversa, con possibilità concrete di vincere titoli. A Torino non prendere gol è sempre complicato, ma l'Inter può farlo".

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