DOPO L'OPERAZIONE

L'ironia del guerriero Bellugi: "Ora non chiedetemi di dedicarmi al kitesurfing"

L'ex difensore dell'Inter e della Nazionale riesce a scherzare su tutto, anche su una malattia che lo ha costretto all'amputazione delle gambe

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Mauro Bellugi è sempre stato così. Dotato di un'ironia fuori dal comune e di una leggerezza che gli ha permesso di superare qualsiasi difficoltà. Il tutto unito a un enorme spirito battagliero, lo stesso che lo ha reso famoso sui campi da gioco. In questa bella intervista concessa a Sportmediaset, riesce a regalare un sorriso e una speranza a tutte le persone costrette a fare i conti con le peggiori avversità della vita. 

Ciao Mauro, ti mando un abbraccio gigante, dimmi come stai?

"Abbastanza bene, ormai le cose brutte sono passate, devo cominciare la riabilitazione per poi arrivare alle protesi. I dolori per le amputazioni sono durati una settimana ma per fortuna sono già passati".

Ho compreso subito il tuo spirito che è sempre stato quello di un guerriero. Mi ha fatto molto piacere l’ironia che hai usato per dribblare questo brutto momento…

"Io scherzo su tutto. Quello che è successo a me è successo. Le cose succedono, che devi fare? Diceva un saggio: se la cosa è irrisolvibile, perché preoccuparsi? Se la cosa è risolvibile, perché preoccuparsi? Io grazie a Dio non mi preoccupo, l’ho risolta per il momento e la voglio risolvere fino in fondo".

Hai individuato già dei punti di riferimento, come Zanardi, hai già dato segni di grandissima forza…

"Però non chiedermi di giocare ancora perché non posso, posso fare l’allenatore al massimo, mi puoi portare tu in panchina…"

Io mi auguro solo di rivederti in uno studio televisivo per abbracciarti forte.
"Sicuro! Quando avrò le protesi per camminare voglio tornare in tv, andare al ristorante, giocare a carte con gli amici. Ormai ho l’età da pensionato e tutto questo posso ancora farlo tranquillamente, ecco non potrei fare kitesurfing!"

Quello non te lo chiederei, hai già fatto abbastanza per lo sport italiano, per l’Inter, per le altre squadre dove hai giocato, per la Nazionale. Direi che va bene così. Ma pensare allo sport è solo una battuta oppure devo credere che farai qualcosa veramente quando starai meglio?

"Io scherzo continuamente su queste cose però ho visto quei ragazzi sulla sedia a rotelle che giocano a pallavolo e potrei farlo anch’io. Lo dico perché sono di natura un positivo, io voglio fare il meglio e arrivare alla fine di questa storia al meglio. Farò di tutto per essere pronto, così se uno mi chiede qualcosa io ci sono, bisogna fare tutto al 100%. Sono fatto così. Quando mi hanno detto i medici: 'Sig. Bellugi ha un’ora per decidere' - avevo le gambe nere fino all’inguine, all’improvviso la cancrena mi aveva preso tutto – 'Che cosa vuole vivere o morire? Perché se vuole vivere dobbiamo tagliare' – io ho detto subito che volevo vivere, di morire non avevo voglia. Nel periodo di Maradona, Paolo Rossi, poi diventavo magari una leggenda anch’io (sorride ndr). Ti dico che mi sarebbe solo piaciuto se mi avessero messo col mio amico Paolo Rossi, quella è stata la notizia più brutta (piange ndr)".

Mauro sei un leone, mi hai fatto venire i brividi. Spero di rivederti presto per farci 4 risate e parlare di Inter insieme come abbiamo sempre fatto.

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