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Le Sdottorate: il borsino delle italiane in Champions

Mentre il Napoli vola in Italia e in Europa, Inter, Milan e Juventus si giocano il futuro

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Le Sdottorate: il borsino delle italiane in Champions - foto 1
© Getty Images

Il Napoli espugna l’Olimpico e (forse) taglia fuori la Roma da eventuali sogni tricolore. L’impressione è che lo scudetto 2023 sia affar loro, di Napoli e Milan. Sono 29 i punti azzurri, 26 quelli rossoneri, poi è gran bagarre con cinque squadre racchiuse in tre lunghezze: la Lazio vincendo a Bergamo in un sol colpo effettua l’operazione sorpasso (sui cugini) e l’operazione aggancio (all’Atalanta). La Juve riduce a -5 il distacco dal quarto posto. Ma più che alla Serie A val la pena dare uno sguardo in chiave Europa. E’ infatti alle porte una due giorni per cuori forti. Martedì e mercoledì si decidono le sorti delle tre italiane ancora alla caccia degli ottavi di Champions. Tutte e tre – curiosamente - forti di un successo in campionato… a forza 4. Napoli a parte, vediamo di analizzare pregi e difetti di Inter, Milan e Juventus in rigoroso ordine di possibilità di qualificazione.

INTER – I PIU'
La ritrovata vena sottoporta di Lautaro Martinez (4 gol e 2 assist nelle ultime tre partite) e un Barella incursore scatenato (a segno per tre gare di seguito: impresa che non gli era riuscita neanche a Cagliari) fanno dormire sonni tranquilli a Simone Inzaghi. A un passo dall’esonero la sera dell’1 ottobre dopo il capitombolo interno contro la Roma e ora galvanizzato dalla sua Inter che ha raddrizzato il mese autunnale per eccellenza con tre vittorie di fila in campionato e quei 4 punti su 6 strappati al Barcellona che valgono tre quarti del pass agli ottavi. Per completare l’opera ci vuole mercoledì una vittoria contro… il Viktoria (Plzen). Impresa sulla carta accessibile, tanto più che a San Siro si rivedrà Romelu Lukaku pronto a dare il suo contributo alla causa giocando uno spezzone di partita.

INTER – I MENO
Nel fondamentale successo del Franchi un corposo aiutino è arrivato dall’arbitro Valeri (mancata espulsione di Di Marco e dubbi sul contatto Dzeko-Milenkovic che ha innestato il 3-4 finale) e dalla dea bendata (gol in corsa “involontario” di Mkhitaryan sullo sciuagurato disimpegno difensivo di Venuti). Ecco: diciamo che la versione “pazza Inter” sarebbe bene accantonarla mercoledì, al netto della pochezza dei cechi (zero punti in 4 partite del girone, con soli 3 gol segnati e ben 16 incassati).

MILAN – I PIU'
Se è vero che vincere aiuta a vincere, il 4-1 di sabato può essere un buon carburante per l’insidiosa trasferta di Zagabria. In Champions – dopo la doppia sconfitta con il Chelsea - si deve fare il “copia e incolla” della reazione in campionato post 1-2 a San Siro contro il Napoli: filotto di 4 vittorie (a Empoli, contro la Juve, a Verona e contro il Monza) con 11 reti all’attivo e 3 al passivo.

MILAN – I MENO
L’assenza di Maignan (Tatarusanu, con tutto il bene, non è propriamente una saracinesca…) e la contrattura di Brahim Diaz (il De Ketelaere delle ultime settimane sembra lontano parente di quello ammirato nel Bruges e comprato a peso d’oro) sono due fattori. Così come, paradossalmente, preoccupa per una squadra di solito molto prolifica la difficoltà ad andare a rete in Champions. Delle 4 italiane il Milan è quella che ha segnato di meno nelle partite della fase a gironi: soltanto 4 gol (contro i 5 della Juventus, i 6 dell’Inter e i 17 del Napoli)

JUVENTUS – I PIU'
Il campionato ha regalato tra derby ed Empoli 6 punti fondamentali per la Champions che verrà e una certa ritrovata solidità difensiva. Il famigerato “clean sheet” si è già visto in A in sei partite su 11. Peccato però che in Champions la Juve abbia sempre incassato gol in tutte e quattro le gare disputate. Rabiot è “on fire” (4 centri stagionali; nelle scorse sei stagioni aveva segnato in tutto 6 reti) e Kean si è finalmente sbloccato ponendo fine a un’astinenza che durava da sei mesi (ultimo gol il 25 aprile in Sassuolo-Juventus 1-2).

JUVENTUS – I MENO
Fare 6 punti (vincendo a Lisbona e battendo il Psg) potrebbe non bastare alla Juventus per proseguire il suo cammino in Champions. Una doppia vittoria garantirebbe però perlomeno l’accesso alla Europa League. Di sicuro il primo step domani sera al Da Luz si preannuncia piuttosto complicato: il club del presidente Rui Costa primeggia sia a livello locale che europeo. Nella Primeira Liga dopo il successo per 1-0 in casa del Porto è in testa alla decima giornata con già sei punti di vantaggio sulla coppia Braga-Porto. In Champions divide con il Psg il primato in classifica del gruppo con 8 punti. Questo lo spaventoso score stagionale “benfiquista”  che comprende anche le quattro sfide dei prelimari Champions: 18 partite giocate, 15 vinte e 3 pareggiate…    

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