I VOTI DI PRESSING

Le pagelle di Piantanida, Inter-Juve: gli uramaki di Calhanoglu, Vlahovic schiacciato da sé stesso

Bremer guarda i video di Chiellini, Lautaro ha l'anosmia e Thuram non fa lo scoop

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Franco Piantanida ha emesso le sue sentenze in edizione speciale. Questa volta a Pressing, il professore di SportMediaset ha dato i voti ai protagonisti in campo della sfida-scudetto Inter-Juventus.

PAVARD 7,5

Giusto un piccolo spazio biografico per misurare la distanza tra Benji e tutti gli altri. Quando aveva 8 anni papà Frederic, allenatore, gli faceva fare il riscaldamento con quelli di 20. Ora le cose non sono cambiate, è cambiato solo il metro di misurazione: da anni ad anni luce.

BREMER 7

Ha raccontato che “Chiellini gli ha suggerito di guardare molti video e di conoscere molto bene l’avversario prima di scendere in campo”. Ma, a naso, ha guardato molti video di Giorgio Chiellini per poi farsi riconoscere dagli avversari. Gli basta leggere il labiale per capire cosa vogliono dire Lautaro&Co, infatti dalle sue parti non parla nessuno.

LAUTARO MARTINEZ 5,5

Partita anosmica, ripetiamolo bene, anosmica: non sente quell’odore lì, l’aroma del pallone, non capta la fragranza del gol. Di solito trasforma l’area di rigore in una profumeria, stavolta anosmia portami via.

VLAHOVIC 4,5

È partito come se volesse caricarsi sul groppone i 27 milioni di tifosi juventini, ma è stato disintegrato da una responsabilità che non riesce ancora a prendersi. Il bello è che ha fatto quasi tutto da solo per dimostrare che non ha fatto niente, il brutto è il voto.

SZCZESNY 7,5

È voto senza commento di Inter-Juventus.

THURAM 6,5

Fermi tutti, notizia bomba: Fedez e Chiara Ferragni si sono lasciati! No, non c’entra niente ma abbiamo attirato la vostra attenzione vero? Perché questa è stata esattamente la sua partita: capacità di attirare attenzione, pallone e avversari. Però in entrambi i casi manca lo scoop, il gol. 

CALHANOGLU 8

Seguitemi, siete al sushi e con le bacchette sembra impossibile mangiare, fare certe cose, c’è chi si arrende e usa un’umile forchetta e chi no. Ecco, Hakan ha talmente tanta qualità che potrebbe pure passare il pallone con le bacchette senza farlo cadere: inzuppa ogni palla come un uramaki nella salsa soia della sua qualità. Sentite l’acquolina sul palato eh…

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