Lazio: arriva il sì di Romagnoli, ma è rottura Tare-Lotito

Scelta di cuore e maglia numero 13 per l'ex Milan, mentre il ds è ai titoli di coda. Fatta anche per Gila

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Romagnoli ha detto sì alla Lazio. A 27 anni, Alessio torna alle origini, respinge l'offerta del Fulham che aveva messo sul piatto 4 milioni e sceglie i biancocelesti. Lotito lo ha conquistato con una proposta a lungo termine: contratto quinquennale (con opzione per il sesto anno) a 2,8 milioni a stagione più bonus e un futuro ruolo da dirigente. Posizione che potrebbe presto essere lasciata libera da Tare.  Dopo 14 anni, infatti, la rivoluzione societaria della Lazio, scrive il Messaggero, inizia dal ds. Angelo Fabiani, ex Salernitana e uomo di fiducia di Sarri, è stato inserito nell'organigramma della Lazio con il ruolo, ma solo per il momento, di coordinatore della Primavera e della Lazio Women, al fianco di Bianchessi. 

È stato decisivo l’ultimo vertice di sabato sera a Formello per riportare l’ex capitano del Milan a casa. Già stasera a piazza del Popolo, in occasione della presentazione della nuova maglia, i tifosi sognano di vedere Romagnoli con i colori della Lazio. Un sogno anche per il campione d'Italia che, fin dai tempi delle giovanili nella Roma, non ha mai rinnegato la sua fede laziale. Lo aveva cercato l’Aston Villa, il Fulham ha provato a portarlo a Londra con un’offerta più alta, ma Romagnoli si è fatto conquistare dalle parole di Lotito: nuova bandiera e futuro della Lazio. Agganciato già durante l’inverno, il patron biancoleste ha atteso l’inizio di luglio e l’imminente ritiro precampionato per entrare in azione. Decisivo anche il pressing di Sarri, impaziente di cominciare a costruire la nuova difesa. Dopo il rinnovo di Patric fino al 2027 (5 milioni) che oggi completerà le visite mediche, è atteso a Roma l'arrivo del centrale Mario Gila del Real Madrid per iniziare a lavorare sulla retroguardia. All'appello manca Nicolò Casale, una trattativa arenata per alcuni dettagli sulle dilazioni del pagamento.

Gila, che arriva a Roma per 6 milioni, e Romagnoli sono solo gli ultimi dei colpi di mercato messi a segno dal ds Igli Tare nella sua lunga carriera laziale, ma potrebbero essere gli ultimi. Secondo Il Messaggero, infatti, dopo 14 anni il dirigente biancoceleste sarebbe stato messo all'angolo. Lotito faceva sul serio quando a gennaio preannunciava una rivoluzione societaria che è iniziata con l'inserimento di Angelo Fabiani. Dopo mesi di contatti, l'ex ds della Salernitana ha accettato la figura transitoria di coordinatore della Primavera e della Lazio Women. Il prossimo anno gli è stato promesso un salto e il suo desiderio è il ruolo di direttore generale. Al momento non si parla di dimissioni per Tare, ma questa potrebbe comunque essere l'ultima stagione del ds alla Lazio, il cui contratto è in scadenza nel 2023. La mossa di Lotito servirebbe per arginare il suo potere in ogni ambito, ridimensionarlo, mantenendo una promessa fatta a Sarri e con un uomo di sua fiducia, Fabiani, subito prima della partenza per il ritiro a Auronzo.

© ipp

Domani la squadra partirà per il raduno preseason, ma la rosa ha ancora qualche buco da riparare, a partire dai portieri. Definitivamente accantonato Carnesecchi, la prima scelta rimane Vicario. La Lazio ha già un accordo con l'Empoli per 13 milioni più bonus per il portiere friulano, ma l'agente Mendes insiste per il portoghese del Granada, Luis Maximiano. Per il ruolo da vice tramontano Sirigu, Terracciano e Provedel. Lotito non è disposto a fare grossi investimenti per il dodicesimo uomo e quindi a Sarri non resta che valutare profili low cost: l'ex Liverpool Adrian, Sergio Asenjo del Villarreal e il baby Neshcheret della Dinamo Kiev
L'attacco sembra essere già delineato, anche se Mertens continua a offrirsi a Sarri. L'attaccante belga svincolato sarebbe disposto anche ad abbassarsi l'ingaggio a 2,5 milioni, ma la politica laziale di abbassamento del monte ingaggi e di ringiovanimento gli lascia poche chances. Il mercato biancoceleste sembra essere a buon punto quindi, ma in attesa sull'uscio c'è ancora Milinkovic

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