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Plusvalenze Juve, l'ex segretario generale Lombardo: "Documenti che era meglio non uscissero"

L'audizione davanti ai pm su una valigetta da portare a casa o in vacanza: "Potevano chiamarmi a ogni ora per chiedere cosa c'era scritto"

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Emergono nuovi particolari nell'ambito dell'inchiesta Prisma che indaga sui bilanci della Juventus, questa volta nelle parole di Maurizio Lombardo, ex segretario generale del club bianconero, rilasciate ai pm e ai militari della guardia di finanza. Le attenzioni si rivolgono a una valigetta contenente side letter e pattuizioni che secondo gli investigatori non sono mai stati depositati ufficialmente: "Erano tenuti in una cartellina marchiata Juventus - si legge sul Corriere di Torino - e ce l'avevo sempre con me, in una valigetta". Valigetta che Lombardo, oggi alla Roma, si portava sempre dietro, a casa o anche in vacanza: "Poteva capitare che mi chiamassero a ogni ora e volessero sapere cosa ci fosse scritto (Paratici chiamava anche di notte)".

INDAGINI DELL'INCHIESTA JUVE: LE PAROLE DI LOMBARDO - Sulla delicatezza di quegli accordi, Lombardo precisa: "Io sapevo che erano documenti che era meglio non uscissero". Gli investigatori gli chiedono: qualcuno le disse di non tenere queste scritture in ufficio? "Sicuramente Marco Re (ex direttore finanziario, ndr) e Cesare Gabasio (avvocato e attuale capo ufficio legale del club, ndr)". Erano scritture non depositate perché "potevano generare un impegno a livello di bilancio" parlando di alcuni accordi col Sassuolo. Tornando a livello generale precisa "Presumo perché impegavano la Juventus o la controparte".

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LOMBARDO E LE PLUSVALENZE JUVE - Altra domanda rivolta dagli inquirenti a Lombardo: che motivo c'era di non depositare in Lega un documento che non prevedesse una facoltà di riacquisto a favore della Juve? "Perché altrimenti non si poteva registrare la plusvalenza" dice Lombardo.

IL CALCIOMERCATO DELLA JUVENTUS - Infine si passa alle modalità di fare operazioni di calciomercato della società bianconera, cambiate nel corso del tempo. "Mentre con Marotta le trattative erano più semplici e meno complesse, e anche la struttura era meno complessa, chi inizia a creare problemi è Federico Cherubini. Lui era il braccio destro di Paratici e cerca di crearsi uno spazio. Quindi cosa succedeva, loro dicevano: 'Viene uno a parametro zero, ma diamo un milione a un agente'. Io dicevo no, Marotta si rifiutava di firmare".

ATTESA PER L'ESITO DEL RICORSO - Come noto, la Juventus ha recentemente depositato il ricorso al Collegio di Garanzia presso il Coni in merito alla penalizzazione di 15 punti in classifica inflitta dalla Figc per il caso plusvalenze. Un documento articolato, lungo 90 pagine, che conterrebbe sostanzialmente quattro punti per cui la sentenza della Corte d'Appello Federale, secondo il club bianconero, andrebbe revocata. È di oggi invece la notizia di una possibile azione legale di Paulo Dybala per la cosiddetta manovra stipendi: "So che ad aprile 2023 la Juventus ha l’ultima opportunità per pagare quei 3 milioni circa. In caso contrario il mio avvocato farà delle richieste per iscritto, anche se io spero di non arrivare a tanto. Rivoglio i miei soldi ma senza fare nessuna causa, evitando problemi per me e la Juventus".

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