Il tecnico bianconero parla alla vigilia del delicatissimo match con l'Udinese: "Squadra che quest'anno ha fatto partite pazzesche"
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È l'Udinese il penultimo ostacolo sulla strada della Juventus verso la conquista di un posto nella prossima Champions League. Per centrare l'obiettivo minimo di una stagione da dimenticare ai bianconeri di Igor Tudor basterà vincere entrambe le ultime due gare di campionato, ma contro i friulani il tecnico croato dovrà far fronte all'ennesima emergenza. Assenti per squalifica Kalulu, Thuram e Savona, ancora out per infortunio Koopmeiners e Cambiaso (oltre ai lungodegenti Bremer, Milik e Cabal), si spera nel recupero di Kelly e Gatti, che comunque andrà al massimo in panchina.
LA CONFERENZA DI TUDOR
Sulle condizioni della squadra
"La squadra sta bene, si è allenata bene. Abbiamo avuto tempo di lavorare come si deve".
Sulla difesa ed eventuali variazioni di modulo
"Gatti al massimo può fare quanto fatto con la Lazio (entrare nel finale, ndr). Kelly sta tornando, sulla tattica preferisco non rispondere".
Su quanto dato da lui in questi mesi
"Preferisco lasciar commentare gli altri. Per me si è fatto un bel lavoro, viste tutte le problematiche avute in queste settimane. Senza Koopmeiners, Yildiz, Cambiaso... Non è facile. Abbiamo fatto tre belle vittorie in casa e tre pareggi contro avversarie dirette. Sicuramente c'è stata la partita col Parma di negativa, in cui comunque non meritavamo di perdere. Ho sempre avuto buone sensazioni, la squadra ha sempre dato il massimo. È chiaro che bisogna essere esigenti, la Juve dovrebbe sempre andare a vincere, ma io credo che i ragazzi abbiano sempre dato tutto. Quando sono arrivato la squadra era in un buco nero profondo, ora è più viva, ha più voglia di battagliare. Ha anche espresso un bel gioco a tratti, anche se è sempre importante capire i momenti ed essere consapevoli di ciò che si può e non si può fare".
Su Vlahovic
"Questi 180' sono un'occasione per tutti. Lui è un giocatore importante, che ha avuto problemi fisici e che ora è tornato. Ci darà una grande mano fino alla fine".
Sul lavoro mentale
"Non esistono partite facili sulla carta. Non esiste nel mio modo di pensare. L'allenatore è sempre un po' psicologo, deve sapere come parlare a seconda di chi ha davanti e della partita che ci aspetta. Se parli a Buffon, Chiellini o Bonucci, a gente che ha vinto scudetti e scudetti di fila, lo fai in un certo modo. A giocatori diversi parli in modo diverso".
Sull'Udinese
"È una squadra forte, di grande fisicità e che ha fatto partite pazzesche quest'anno. Guardiamo cosa ha fatto col Napoli. Sarà super difficile, devono essere tutti sul pezzo".
Sulle assenze
"Hanno pesato tanto, non basta dire 'noi siamo la Juve' se ti mancano tutti i giocatori più importanti. Questa squadra al completo, ci metto anche Cabal e Bremer, è forte e può lottare contro tutti. Lo poteva fare anche quest'anno".
Sulle condizioni della squadra al suo arrivo
"Non dico niente di nuovo, il momento era quello che era. I ragazzi sono riusciti a uscire da quel buco e lo hanno fatto anche in poco tempo".
Sul suo futuro e le voci su Conte
"Vivo e mi godo ogni giornata qui. Soffro, perché è giusto così, ma non pensando al futuro. Soffro pensando alla preparazione delle partite. Mi nutro di questo, è il bello della vita da allenatore. Sicuramente non mi sento inferiore a nessuno".
Su Yildiz
"Ha sofferto tanto per queste due giornate di squalifica. È stato tanto dispiaciuto, anche perché è un giocatore fondamentale per noi. Gli ho detto di non sentire la responsabilità di farsi perdonare, ma pensare a fare le cose che sa fare, rimanendo dentro la gara senza voler strafare".
Sul destino nelle proprie mani
"Saperlo dà qualcosa in più, però bisogna buttarsi nelle partite senza pensare. Bisogna trovare il gusto di fare".
Sulla Next Gen
"Siamo pochi, potrei portare uno o due giocatori, ma vedremo domani".