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Juventus, il procuratore Chiné chiede un'altra proroga per l'indagine sulla manovra stipendi

Il procuratore federale ha chiesto la seconda proroga per il filone d'indagine che vede coinvolta la Juventus

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Juventus, il procuratore Chiné chiede un'altra proroga per l'indagine sulla manovra stipendi - foto 1
© Getty Images

Novità in casa Juventus sull'indagine sulla manovra stipendi. Dopo la notizia dell'assist del Tar sul caso plusvalenze, con il Tribunale che ha dato ai bianconeri la possibilità di entrare in possesso della "carta segreta" della Covisoc, il procuratore federale Giuseppe Chiné ha chiesto una nuova proroga per l'istruttoria sulla sospetta manovra che ha riguardato i pagamenti dei compensi dei giocatori bianconeri. Si tratta dell'ennesima dopo che la precedente, di 40 giorni, era andata in scadenza martedì 7 marzo 2023.

Dopo aver visto slittare l'approvazione del bilancio semestrale, in attesa di esaminare gli atti della Procura nell'ambito dell'inchiesta Prisma, in serata i bianconeri hanno incassato anche la richiesta del procuratore federale Giuseppe Chiné di una nuova proroga di 20 giorni. Il motivo? La procura ha ricevuto una corposa serie di nuovi atti dai pm di Torino che lavorano all'indagine "Prisma", documenti importanti che richiedono tempi di studio più lunghi. Le nuove carte arrivate da Torino potrebbero quindi essere un fondamentale crocevia dell'udienza preliminare per decidere sui rinvii a giudizio del club e di 12 suoi ex dirigenti il prossimo 27 marzo.

Secondo quanto si apprende, in mano alla Procura ci sarebbero quindi documenti che riguardano una vasta area istruttoria da essere analizzata nel dettaglio: dalle side letter alle collaborazioni di mercato sospette della Juve con altri club.

In precedenza, a gennaio, Chiné aveva chiesto e ottenuto la proroga di 40 giorni delle indagini per esaminare attentamente gli accordi presi con i giocatori bianconeri nelle stagioni 2019-20 e 2020-21.

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