Allegri: "Volevo dimettermi"

"Buffon e Dybala saranno i simboli della squadra. Ho ancora molto da insegnare"

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"Dybala e Buffon sono il simbolo della Juventus: con loro possiamo fare un'altra grande stagione". A pochi giorni dalla Supercoppa Italiana, primo trofeo stagionale, il tecnico bianconero Allegri ha voluto tagliare i ponti col recente passato, con Cardiff. "Ho lasciato il campo con la coscienza a posto, ma mi sono chiesto se non era il caso di lasciare". Poi la decisione: "So che possiamo giocare un'altra grande stagione e una grande Champions".

Il cielo sfiorato con un dito, poi il buio della sconfitta e dell'incertezza sul futuro. Lo scorso giugno non è stato un mese facile per Massimiliano Allegri che a Cardiff, alla guida della Juventus, ha visto sfuggire per la seconda volta in tre anni la Champions League. "Quando ho visto il gol di Mandzukic ho pensato che potesse essere la nostra occasione perché era un gol irripetibile, speciale. L'essenza di giocarsi una finale. Sfortuna nostra il Real Madrid ne aveva molti di giocatori speciali e sapevo, viste le condizioni di diversi giocatori chiave, che nel secondo tempo non avevamo i mezzi per contrastare al meglio gli avversari. Sono stati più forti e sono uscito dal campo in pace con me stesso" ha raccontato a "The Players Tribune".

Non del tutto, però. Il pensiero delle dimissioni lo ha sfiorato con decisione: "Tornato a casa il giorno dopo mi sono chiesto se il mio percorso alla Juventus fosse finito, se la squadra con me alla guida fosse arrivata alla massima espressione. Una parte di me era convinta che avrei rassegnato le dimissioni". Ma non è successo, merito anche nella fiducia in due uomini simbolo dei bianconeri, Buffon e Dybala: "Paulo è un ragazzo al primo anno di scuola con tutta la carriera davanti; Gigi avrà nel Mondiale il suo Master. Possiamo toglierci le scorie di Cardiff e giocare un'altra grande Champions".

L'amore per l'insegnamento però gli ha fatto cambiare idea: "Ho ancora molto da dimostrare e da insegnare. Pensai che se il club era ancora con me, potevamo procedere insieme. Con Dybala che vuole diventare un top in Europa e Buffon, che lo è già, che vuole chiudere alla grande. Faremo una grande stagione. Da allenatore impari soprattutto dai fallimenti: il momento più importante della mia carriera è stato l'esonero al Milan. Me lo aspettavo, sono stati rispettosi, ma ho sentito il fallimento".


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