Juve: Ronaldo, 144 giorni dopo, torna nel "suo" Stadium

Dal gol in rovesciata con la maglia del Real all'ovazione del popolo bianconero che lo conquistò. Fino all'esordio da "padrone di casa"

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Da ospite a padrone di casa, 144 lunghissimi giorni dopo. Cristiano Ronaldo è pronto a tornare sul luogo del delitto o, per dirla in altro modo, del "primo appuntamento" con la sua Juventus. Già, la sua Juventus, conquistata dopo un lungo e inatteso corteggiamento estivo in fondo a una notte di Champions scivolata via tra applausi scroscianti di quello che, allora, avrebbe dovuto essere un pubblico ostile. Come è andata lo sanno tutti: andata dei quarti di finale, palla buttata dentro l'area bianconera, rovesciata, gol e standing ovation dello Stadium. Così, solo per rendere onore a un formidabile nemico.

Un gesto anomalo che non si portava dentro niente altro che ammirazione. Non c'era, allora, il pensiero stupendo di portare CR7 a Torino, non c'era nemmeno l'ambizione di sognarlo. Invece, 144 giorni dopo, quel giorno è diventato l'antipasto di una trattativa pazzesca e di un'ambizione crescente. Con il pensiero fisso, e ci mancherebbe, della Champions League.

Ieri Ronaldo è entrato nello Stadium per l'allenamento con la squadra. Domani ci tornerà per fare sul serio, contro una Lazio ferita e capace, un anno fa, di tornare da Torino con tre punti in tasca. Non sarà una passeggiata, quindi, ma parallela alla traiettoria di una partita da vincere a ogni costo viaggerà l'emozione del tifo bianconero per la "prima" di CR7 in casa. Nella casa della Juve. Lo attende una coreografia preparata ad hoc. Non se ne sa nulla, se non che il benvenuto che il tifo organizzato dei bianconeri gli riserverà sarà indimenticabile. Unico. Come 144 giorni fa. Quando una rovesciata e un gol e poi un applauso spontaneo poggiarono la prima pietra sulla trattativa del secolo.

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