L'ANALISI

Juve, poche idee e qualità: anche Allegri sul banco degli imputati

Dopo la sconfitta con l'Atalanta il quarto posto ora è a sette punti per i bianconeri e Max ora deve fare i conti anche con infortuni di Chiesa e McKennie

  • A
  • A
  • A
© Getty Images

Ventun punti in quattordici giornate: sei vittorie, tre pareggi e cinque sconfitte. Sono questi i numeri in campionato dell'Allegri bis alla Juve. Un bottino magrissimo, che piazza già i bianconeri a -7 dal quarto posto, delineando i contorni di un'annata molto al di sotto delle aspettative e degli obiettivi del club. Numeri alla mano, del resto, rispetto alla scorsa stagione, Max ha 7 punti in meno rispetto a Pirlo e addirittura 15 in meno rispetto all'annata di Sarri.  Un divario troppo elevato per non poter essere messo sul banco degli imputati insieme a giocatori e società. 

Ma andiamo con ordine e proviamo ad analizzare nel dettaglio la sconfitta contro l'Atalanta e il suo significato. Da un punto di vista tecnico il ko contro la Dea è stato il giusto epilogo di una gara giocata al trotto, senza idee in fase di costruzione, cattiveria nei contrasti e spunti negli uno contro uno. Tutto con un attacco poco incisivo e ancora senza un'identità precisa in fase di possesso. Al netto della traversa di Dybala nel recupero, allo Stadium la Juve ha faticato ad arrivare con continuità e pericolosità dalle parti di Musso, sbattendo contro la rocciosa difesa nerazzurra e affidandosi nella ripresa solo alle giocate individuali e ai calci piazzati per provare a scardinare il fortino di Gasperini.

Atteggiamento che, insieme alla poca qualità tecnica e allo scarso rendimento di alcuni giocatori come Rabiot e Morata, conferma la confusione tattica del gruppo e le difficoltà di Allegri di trovare la quadra per dare certezze, continuità di risultati e risalire la classifica.  Una situazione complicata da gestire, ora appesantita anche dagli infortuni di Chiesa e McKennie, gli unici ad accendere a sprazzi la Juve col loro dinamismo e le loro accelerazioni, e da una panchina con poche alternative per provare a cambiare le partite in corsa.

Dopo 14 giornate la Juve arranca all'ottavo posto con solo due punti in più di Verona ed Empoli. Una posizione francamente ingiustificabile e difficile da digerire per i tifosi bianconeri. E le colpe vanno divise equamente tra allenatore, giocatori e società.

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti