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Suning, debito da 250 milioni di euro: banche cinesi mirano al patrimonio italiano di Steven Zhang

La Corte di giustizia di Hong Kong impone di risarcire il debito. Inter fuori dai discorsi per il discorso Oaktree

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Le difficoltà del gruppo Suning trovano nuove conferme nella recente decisione della Corte di giustizia di Hong Kong che ha imposto alla branca commerciale dell'azienda (Suning.com) di risarcire Great Matrix di 250 milioni di euro. Il debito non era stato saldato neanche dopo l'acquisto del 24% delle azioni di Suning dalla municipalità di Shenzhen e da Alibaba, per questo Great Matrix era passata alle vie legali trovando il parere favorevole della Corte di Hong Kong. Ora le banche cinesi, spiega Il Sole 24 Ore, potrebbero quindi rivalersi sulle proprietà di Steven Zhang, ovunque essi siano, Italia compresa, per recuperare i fondi dato che quelle del padre sono state congelate per 3 anni. Ma l'Inter, nonostante la situazione complessa, dovrebbe restarne al di fuori.

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Questo perché le azioni del club nerazzurro sono in pegno al fondo Oaktree, nell'ambito del prestito di 275 milioni di euro dello scorso maggio. Con la registrazione del pegno, e colossi come quello statunitense si tutelano sempre in caso di grosse cifre, Oaktree avrebbe dunque prelazione sull'asset Inter di fronte a qualsiasi pretesa di terze persone.

Certo, le difficoltà di Suning potranno avere comunque un riflesso sull'Inter. Con la difficoltà nel ripagare i debiti a cui è esposta, diviene più facile ipotizzare una cessione del controllo del club a stretto giro di posta: o Suning trova nuovi investitori o trova un acquirente oppure la società interista finirebbe nelle mani di Oaktree.

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