Quando l'Inter scartò Ancelotti e preferì Beccalossi

Amichevole con la maglia numero 9 contro l'Hertha Berlino: poi l'affare saltò

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Pochi se lo ricordano e anche il diretto interessato ha dei ricordi leggermente annebbiati, ma Carlo Ancelotti ha giocato con la maglia dell’Inter. Il club nerazzurro prese anche una multa per averlo schierato dimenticandosi di chiedere regolare autorizzazione alla Lega. Già perché Carletto all’epoca era proprio Carletto, nel senso che aveva meno di 19 anni ed era tesserato per il Parma in Serie C. Bellissima stagione con la maglia degli emiliani, spesso osservato da parte dei dirigenti nerazzurri. Era un investimento perfetto per una squadra che stava provando a rinascere.

E allora eccolo, Carlo Ancelotti. Maglia numero 9 (stranamente Altobelli si prese l’11 quel giorno), entrò in campo per l’amichevole Inter-Hertha Berlino il 20 agosto 1978. L’amichevole era stata organzzata per osservare tre giocatori della squadra tedesca, Karl-Heinz Granitza, attaccante di 26 anni. Jörgen Kristensen (danese), anche lui attaccante di 31 anni, e il difensore 22enne Hans-Joachim Förster. Si parlava di riapertura delle frontiere e l’Inter si cautelava. Ma l’Hertha non aveva intenzione di vendere i suoi tre giocatori così non li schierò, mentre l’Inter provò proprio Ancelotti, rinunciando invece a provare il centrocampista Walter Viganò che giocava nell’Abbiategrasso dopo un passato nelle giovanili interiste. Ancelotti giocò bene nel ruolo di centrocampista avanzato, piacque molto a Sandro Mazzola che era consigliere delegato dell’Inter e al direttore sportivo Giancarlo Beltrami.

Poi ci fu la trattativa. Il Parma voleva tanti soldi e l’Inter non era convintissima. E poi Mazzola stava già trattando con il Brescia Evaristo Beccalossi. La storia poi racconta che Ancelotti e Beccalossi sono stati giocatori completamente diversi. Quando il Parma comunicò ad Ancelotti che la trattativa era saltata, il ragazzo ci rimase parecchio male perché era tifoso nerazzurro fin dall’infanzia. Ma nel suo immediato futuro c’era un’altra grande squadra, la Roma, che capì al cento per cento le sue potenzialità. E nel futuro anteriore ci sarebbe stato il Milan.
 

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