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Inter, il ct del Cile Rueda: "Nessun problema complesso per Sanchez, non rischierò nulla"

Il selezionatore sudamericano: "Chiedo rispetto per i nostri medici e il loro operato"

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Come sta Alexis Sanchez? L'allenamento terminato anzitempo ieri è motivo di allarme? Per il Cile ma soprattutto- sponda italiana - per l'Inter, per Antonio Conte? Tutte domande che oggi frullavano nella mente dei tifosi nerazzurri non appena si era diffusa la notizia del piccolo contrattempo avuto dall'attaccante sudamericano. Ebbene, le notizie che arrivano dal ritiro della nazionale cilena sembrano. per il momento almeno, scongiurare il peggio. A chiarire la situazione è stato Reinaldo Rueda, ct della Roja, interrogato in conferenza stampa sulle condizioni fisiche del Niño Maravilla: "Alexis Sanchez si trascina un fastidio, ieri ha terminato anzitempo l'allenamento per precauzione e oggi è stato visitato alla Clínica Meds, dove qualsiasi situazione complessa è stata esclusa. Oggi ci alleneremo e vedremo come risponderà per prendere una decisione sul suo impiego col Perù. Questo staff medico si prende cura di lui, e lo farà sempre meglio, al di sopra della Selezione. Non lo rischieremo".  

Proprio un mese fa Sanchez era rientrato dagli impegni con la sua Nazionale con un affaticamento muscolare che lo aveva fortemente condizionato contro il Milan prima e contro il Borussia M'Gladbach poi, costringendolo infine a fermarsi per rientrare solo nella trasferta di Champions a Madrid. Titolare a Bergamo contro l'Atalanta (anche grazie alle precarie condizioni di Lukaku), Sanchez stava così progressivamente recuperando una condizione accettabile: un nuovo stop, proprio ora, sarebbe una brutta tegola per lui e per l'Inter. E per Antonio Conte che aveva chiesto ai suoi giocatori massima attenzione. E proprio su questo è intervenuto il ct del Cile Rueda, difendendo l'operato dello staff medico della sua nazionale, respingendo al mittente le preoccupazioni provienienti da Milano: "Con tutto il rispetto per le istituzioni europee, vorrei che rispettassero i nostri medici. Se posso sentirmi orgoglioso di qualcosa, è dell'equipe medica di questa squadra nazionale: ha un livello alto. Avrebbero dovuto ascoltarci quando Alexis ha giocato i primi 45 minuti e poi 90 minuti (in realtà Sanchez giocò pochi minuti contro il Milan e poi solo un tempo col M'Gladbach). Vorrei che se ne fossero occupati come abbiamo fatto noi qui. Non siamo più nell'era coloniale, questo è quello che credono, dobbiamo essere chiari su questo".

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