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Inter, Marotta: "Incazzati ma non depressi, persa una battaglia non la guerra"

L'a.d. nerazzurro all'indomani del ko contro il Bologna: "Mancano 4 giornate, nulla è scontato"

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© Getty Images

L'umore non può essere certo dei migliori. Anzi. Ma bisogna rialzarsi, lavorare e crederci perché tutto può ancora succedere. Questo il pensiero dell'amministratore delegato dell'Inter Beppe Marotta all'indomani del ko contro il Bologna. Intervenuto a un evento organizzato da Il Foglio Sportivo allo stadio Meazza il diregente nerazzurro si è così espresso: “Chiaro che oggi c’è un sorriso amaro. Fa parte del gioco, abbiamo perso una battaglia ma non la guerra. Siamo incazzati ma non depressi. Dobbiamo vedere cosa succede, mancano quattro partite e il calcio non è scontato come negli anni ’70 quando c’erano squadre che non avevano niente da dire. Oggi è diverso”. Massima fiducia, indipendentemente da quel che arriverà o meno, in Inzaghi: "Simone resta a prescindere. Siamo molto contenti e ritengo abbia grandi margini di miglioramento. Penso che quando raggiungerà l'età di Ancelotti, Allegri etc. etc. possa diventare uno dei migliori in assoluto".

Un campionato incerto, fatto di sorpassi e controsorpassi, di veri e propri ribaltoni. E quello di ieri sera potrebbe non essere l'ultimo. Di certo una Serie A più livellata: "Questo è uno dei campionati più interessanti degli ultimi anni. L’anno scorso è stato vinto il campionato con largo anticipo, quest’anno è una Serie A interessante sotto ogni punto di vista”. E l'Inter, nonostante un'estate difficile, è riuscita a rimanere competitiva. Grazie soprattutto al lavoro del suo management: “Non vale l’equazione chi più spende più vince. L’addio di Conte e di due giocatori, togliendo Eriksen che ha subito una decisione indipendente da lui, ha dato una scossa. Avevamo comunque alle spalle una proprietà forte e abbiamo potuto garantire sostenibilità, quindi abbiamo costruito una squadra competitiva con una mentalità vincente. Abbiamo scelto un tecnico emergente come Simone Inzaghi che ha risposto alle nostre esigenze. Noi siamo qui adesso a dire che abbiamo vinto una Supercoppa, ci aspetta una finale di Coppa Italia. Speriamo ci siano le ciliegine alla fine ma siamo molto contenti. E questo lo dobbiamo alla cultura del lavoro e alla solidità delle nostre strutture”. Ciliegine o meno, dunque, una stagione positiva. Merito di un tecnico di cui la proprietà e il management hanno grandissima stima: "Inzaghi può continuare? Assolutamente sì. Siamo molto contenti e ha forti margini di crescita, credo che possa essere tra i migliori in circolazione".

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