TRA STOP E RIENTRI

Il Covid-19 minaccia anche gli arbitri: sinora tredici positività

La pandemia costringe il designatore Rizzoli a esercizi di equilibrismo nella gestione della sua squadra

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Non solo Milan, Napoli e Roma. Questa sera in Europa League in campo anche Daniele Orsato. Anzi, torna in campo. L'arbitro della finale di Champions riparte da Braga-Leicester venticinque giorni dopo il suo ultimo impegno in Roma-Fiorentina, e non c’è nessun errore commesso sul campo, nessun motivo tecnico dietro a questo stop che ha visto il fischietto veneto fermo per due giornate di campionato (domenica rientra come quarto ufficiale in Bologna-Crotone), una di coppe europee e una di Nations League. Sparito dalle designazioni delle ultime due giornate anche Marco Giua, quarto uomo in quel Roma-Fiorentina del 1 novembre (riparte sabato con Brescia-Frosinone di serie B).

Getty Images

Insomma, i riflettori sono  sempre puntati sui calciatori ma il Covid è una minaccia anche per il mondo arbitrale e costringe Rizzoli a esercizi di equilibrismo nella gestione della sua squadra. Da inizio stagione il designatore ha dovuto fare i conti con tredici casi di positività tra arbitri e assistenti, il 10% dell’organico a disposizione composto da 130 elementi (ai quali vanno aggiunti quattro VAR Pro).

L’incidenza del Covid è confermata dalla frequenza, mai vista prima, con cui Rizzoli modifica designazioni già ufficializzate: cinque, per esempio, solo nell’ultima settimana, in gran parte legate al coronavirus. Balza anche all’occhio come Michael Fabbri, designato nello scorso weekend per Verona-Sassuolo e sostituito con Chiffi un giorno prima della gara, sia ora assente  dalle designazioni del prossimo turno.

Per gli arbitri vale lo stesso protocollo applicato ai calciatori, con tamponi da effettuare non oltre le 48 ore che precedono la gara. Per un internazionale impegnato anche in Europa la frequenza dei controlli, ovviamente, aumenta e nelle settimane cariche di impegni ravvicinati arriva a un tampone ogni due giorni.

Insomma, l'attenzione è massima ma le tredici positività riscontrate nella squadra arbitrale confermano che i protocolli possono sì arginare il Covid, ma non metterlo del tutto alla porta. Per fortuna i soggetti colpiti sono tutti risultati asintomatici o hanno manifestato sintomi lievi.

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